(WSI) – Giro di vite sui conti correnti dello Ior, l´Istituto per le opere di religione. Una riservatissima inchiesta interna è in corso dietro le quinte dell´istituto bancario pontificio presieduto dal professor Ettore Gotti Tedeschi dal 23 settembre 2009, dopo circa 20 anni di gestione di Angelo Caloia, chiamato da Giovanni Paolo II a sostituire il vescovo Paul Marcinkus coinvolto nel crack del vecchio Banco Ambrosiano di Roberto Calvi.
In particolare, allo Ior stanno passando al setaccio migliaia di nominativi per cercare di far luce sui conti correnti attivati presso l´unica sede della banca ubicata nel Torrione di Niccolò V, nei pressi dell´ingresso di Sant´Anna, in Vaticano. Un lavoro di analisi e di ricerca su nomi, cognomi, sigle, numeri apparentemente anonimi e persino su libretti intestati a santi e beati, usati impropriamente per coprire clienti “particolari” che in passato hanno chiesto – ed ottenuto – l´anonimato.
Nel mirino degli “inquirenti” interni tutta la clientela dello Ior, che a norma di statuto dovrebbe essere costituita solo dal personale dipendente della Santa Sede, delle 191 nunziature apostoliche (le ambasciate del Papa) e di tutte le congregazioni religiose sparse nel mondo. Una norma, comunque, non sempre rispettata se si pensa che tra i clienti eccellenti della banca sono emersi recentemente nomi come quelli di Giulio Andreotti o di Angelo Balducci, l´ex presidente del Consiglio superiore dei lavori pubblici incarcerato nell´ambito dell´inchiesta sugli appalti e per il quale in Vaticano è arrivata per vie diplomatiche anche una richiesta di rogatoria dei magistrati impegnati nell´inchiesta sul G8.
Sembra che sia stata proprio l´esplosione del caso-Balducci a spingere lo Ior ad avviare l´inventario interno, prendendo particolarmente di mira i conti correnti più consistenti e meno chiari. Nessun cliente sta sfuggendo alla verifica: anche i conti dei cardinalivengono passati al setaccio, persino quelli dei porporati membri della commissione di vigilanza della banca (Pedro Scherer, Telesphore Toppo, Jean-Louis Tauran, Attilio Nicora) presieduta dal segretario di Stato Tarcisio Bertone.
Uno di questi cardinali non ha nascosto il proprio disappunto, ma senza successo. Alla Ior sembrano veramente decisi ad intraprendere la strada della trasparenza e del rigore, sollecitati anche dalle nuove norme Ue sull´antiriciclaggio che la banca vaticana si è impegnata a recepire entro il 31 dicembre prossimo su sollecitazione degli stessi organismi monetari europei.
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