Con l’atteso arrivo in borsa, al listino principale di Tod’s a partire da lunedì 6, si apre una nuova stagione del collocamento per le matricole italiane. Non piu’ solo titoli tecnologici e nuova economia. Ma anche moda e società di servizi che operano al di fuori della tendenza dell’ultimo anno.
La prima matricola di questa nuova fase è stata venerdì scorso Centrale del latte di Torino che collocata a 6,8 euro ha guadagnato nella prima giornata di contrattazioni l’1,43% con un massimo all’apertura del 7,2%.
Ma in attesa di collocamento nei prossimi mesi ci sono altre 35 società che nella loro attività spaziano dalle assicurazioni ai portali Internet, dal gas agli spot pubblicitari, dall’energia a, ovviamente, l’informatica.
A tirare la volata al settore dei marchi dello stile e della moda è proprio Tod’s: la decisione di arrivare in Borsa è il segno che altre “griffe” -come Prada- seguiranno, anche se nel 2001.
E’ un buon segnale, ritengono gli analisti, perchè dopo il boom della new economy che ha ora il fiatone grosso, l’offerta di titoli anche al Nuovo Mercato incomincerà a diversificarsi.
Torniamo al debutto di domani di Tod’s che potrebbe beneficiare del buon momento degli articoli di consumo e di lusso.
Il prezzo è stato fissato a 40 euro, dopo che la forchetta aveva avuto un range tra i 45 e i 59 euro. Al Grey market di Londra ha avuto venerdì una quotazione di 45 – 47,5 euro. E la domanda delle azioni ha superato di sei volte l’offerta.
L’azienda di Diego della Valle è vista in crescita e nel 1999, su di un fatturato di 425 miliardi ha avuto un utile di 41,9 miliardi di lire.
L’offerta è di 7,56 milioni di azioni e il flottante sul mercato sarà del 24,2% che aumenterà al 26,4% dopo l’esercizio della greenshoe.
Grande attesa anche per il debuto il 9 novembre di Novuspharma al Nuovo Mercato.
La società che produce e distribuisce farmaci per la lotta al cancro ed e’ attiva nel settore della biotecnologia, è nata nel 1999 a seguito di uno spin off dopo che la Hoffmann La-Roche aveva acquisito la Boehringer Mannheim.
Grandi potenzialità di sviluppo visto il settore in cui opera che corre comunque i rischi propri all’attività farmaceutica. Un farmaco indovinato fa lievitare gli utili, uno respinto crea crisi.
Nel primo semestre di quest’anno la società ha registrato una perdita di 8,8 miliardi di lire.