(9Colonne) – Dubai, 7 mar – Stuart Levey, sottosegretario Usa al Tesoro e responsabile della lotta al terrorismo e dell’intelligence finanziaria, ha dichiarato oggi che l’effetto delle sanzioni potrebbe riguardare tutte quelle compagnie arabe che commerceranno con aziende legate in qualche modo al governo iraniano: secondo l’America anche gli scambi “innocui” con la repubblica islamica potrebbero finanziare il controverso programma nucleare di Teheran. “Le maggiori società ed istituzioni finanziarie mondiali stanno rivalutando i loro affari con l’Iran, perché sono preoccupati dei rischi che corrono e della loro reputazione. Anche voi dovreste preoccuparvi e cercare di procedere con cautela quando si tratterà di fare affari con questo paese”: questi i toni delle dichiarazioni giunte nel corso dell’Eurofinance conference tenutasi a Dubai con la partecipazione di 200 banchieri. Secondo Levey, le aziende legate al governo iraniano tenterebbero di far passare dei veri e propri finanziamenti al nucleare come semplici transazioni economiche. In netto contrasto con il contenuto delle dichiarazioni di Levey invece ha parlato il principe saudita Turki al-Faisal, ex ambasciatore a Washington, che ha chiesto “riconciliazione e cooperazione” tra arabi e iraniani, incoraggiando i leader dell’area del Golfo ad intensificare i legami economici e culturali con Teheran.