NEW YORK (WSI) – Il governo iracheno ha informato la Nazioni Unite che gli insorti islamici sono entrati in possesso di materiale nucleare, in particolare di uranio, che si trovava all’interno di un centro di ricerca presso l’università di Mosul. Lo ha confermato l’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea), spiegando tuttavia che il materiale non rappresenta una minaccia.
“Sulla base delle prime informazioni, crediamo che il materiale in questione sia di basso livello e che non rappresenti un rischio serio dal punto di vista della sicurezza e della proliferazione nucleare”, ha detto Gill Tudor, portavoce dell’Aiea. L’Agenzia, ha spiegato il portavoce, sta seguendo la vicenda del furto, che sarebbe stato eseguito dai militanti dello Stato islamico. “Ogni perdita di controllo – ha ammesso Tudor – su materiale nucleare o su altro materiale radioattivo è motivo di preoccupazione”.
Ieri il governo iracheno ha annunciato di aver inviato una lettera alle Nazioni Unite, nella quale si conferma che i jihadisti dello Stato islamico hanno preso il controllo di una fabbrica di armi chimiche attiva ai tempi di Saddam Hussein, che si trova a Muthanna, 70 km circa a nord-ovest di Baghdad. La struttura è oggi un deposito di sostanze chimiche e di alcuni missili caricati con Sarin e altri tipi di gas nervino, che secondo gli esperti di Usa e Onu sono in uno stato di degrado tale da renderli inutilizzabili. (Adnkronos)