ROMA (WSI) – Nell’ultima prova dell’esistenza di più cellule terroristiche operative in Belgio, le autorita italiane hanno confiscato circa 800 armi automatiche che erano dirette in Olanda, Germania e nel paese cuore d’Europa, la cui capitale è uno dei principali focolai di combattenti jihadisti dell’ISIS.
Le armi bloccate al Porto di Trieste provenivano dalla Turchia ed erano probabilmente dirette a Molenbeek, il quartiere periferico di Bruxelles dove sono stati stanati diversi membri dell’ISIS.
Le centinaia di fucili a pompa sono stati trovati in un Tir. Il carico, il cui sequestro è stato effettuato dalla Guardia di Finanza e dalle Dogane al Porto di Trieste, non presentava irregolarità di tipo doganale, ma era senza le necessarie autorizzazioni di Pubblica sicurezza per il suo trasporto.
I fucili, marca «Winchester» e calibro 12-51 e 12-47, del valore di circa 500 mila euro, sono giunti tre giorni fa allo scalo giuliano provenienti dalla Turchia e destinati a un operatore del ramo in Belgio. Regolarmente prodotti in uno stabilimento turco, ciascuno all’interno della sua scatola, stavano in un autoarticolato con targa olandese, condotto da un cittadino turco, insieme ad altre merci destinate in Germania e Olanda. Tutti denunciati nella bolla di carico.
Ulteriori accertamenti sono in corso su tutta la filiera del carico, in particolare sui destinatari, si legge su La Stampa, che precisa come non si tratti della prima volta che un carico di armi transita per Trieste, “ma è la prima in cui viene fermato per irregolarità nei documenti“.