ROMA (WSI) – Il terrorismo dilaga in Libia con l’ISIS che ha raggiunto un alto livello di pericolosità giudicata insostenibile tanto da spingere il presidente del Consiglio Matteo Renzi a prospettare diversi scenari. Uno fra tutti un attacco militare, concordato con gli Stati Uniti d’America. E’ quanto riporta un articolo di Repubblica.
“Ogni azione degli americani è concordata con noi (…) L’Italia è pronta ad azioni militari: se sarà necessario, agiremo con i nostri alleati, su richiesta del governo di Tripoli e nel quadro dettato dalle risoluzioni dell’Onu”.
Così si legge in un documento di sintesi che arriva da Palazzo Chigi all’indomani della notizia del patto tra gli alleati per attaccare lo Stato islamico nel territorio libico.
La road map da seguire è “chiara, nota a tutti e ragionevole”, come affermano fonti vicine al presidente del Consiglio. Si attende in primo luogo l’entrata in funzione del nuovo governo libico nato dalla mediazione Onu, il cui premier Fayez Sarraj avrà un ministro della Difesa con cui elaborare i suoi piani, fare le sue valutazioni sul modo in cui combattere il terrorismo in Libia e fare le sue richieste alla comunità internazionale.
Il primo passo da seguire, è dunque un accordo politico con il governo libico su come muoversi. Dopo in un secondo momento ci potrà essere l’attacco militare.
Dagli stessi Stati Uniti, il capo degli Stati maggiori riuniti americani, Joseph Dunford, ha confermato la necessità di un’azione militare a Tripoli non immediata ma “ragionata”: “non parliamo di ore, ma settimane”. Già a fine 2015 gli americani hanno intensificato l’azione militare in Libia con un F-15 che aveva colpito e ucciso Abu Nabil, il capo dell’Isis nel paese e ora che il governo si è formato la componente militare sta subendo un’accelerazione contemporaneamente alla crescente pericolosità dei combattenti dello Stato islamico nel territorio libico, la porta verso l’Europa.