Prosegue la fase di debolezza dei livelli produttivi come suggerisce l’andamento dell’indicatore anticipatore dell’Istat che mantiene un profilo negativo. Così si legge nella Nota mensile sull’andamento dell’economia italiana in cui si sottolinea come l’economia mondiale appare evolvere in un quadro di crescita moderata.
Lo scenario internazionale, tuttavia, ha subito alcuni cambiamenti rilevanti i cui effetti sono al momento di difficile quantificazione. In Italia, a novembre la produzione industriale ha registrato un lieve miglioramento, interrompendo la fase negativa dei mesi precedenti, con una buona performance dei comparti dei beni intermedi e strumentali. L’occupazione, a novembre, ha raggiunto i massimi storici dal 1977, con una significativa dinamica dei dipendenti permanenti e dell’occupazione giovanile. Nello stesso mese, il tasso di disoccupazione si è stabilizzato in presenza di una riduzione degli inattivi. Le condizioni complessivamente favorevoli del mercato del lavoro hanno supportato, nel terzo trimestre del 2019, il miglioramento del reddito disponibile delle famiglie consumatrici che si è traslato interamente sull’aumento dei consumi, in un contesto di lieve riduzione tendenziale della pressione fiscale. La risalita dell’inflazione al consumo a fine anno non ha modificato lo scenario di generale moderazione per l’intero sistema dei prezzi e il differenziale inflazionistico negativo con la zona euro.
A dicembre, si legge nella Nota, gli indici di fiducia hanno mostrato segnali di miglioramento. L’indice del clima di fiducia dei consumatori ha segnato, dopo il calo del mese precedente, un marcato aumento diffuso a tutte le componenti, mentre il clima economico ha registrato la crescita più robusta e le attese sulla disoccupazione sono in miglioramento.
L’andamento dell’indicatore anticipatore mantiene un profilo negativo, suggerendo il proseguimento della fase di debolezza dei livelli produttivi