Avere una casa è da sempre il sogno degli italiani e il mattone si conferma come il bene primario delle famiglie. A dirlo l’ISTAT nel suo rapporto intitolato “La Ricchezza non finanziaria in Italia”.
Nel dettaglio nel 2017 il valore dello stock di attività non finanziarie è pari a circa 9.505 miliardi di euro, costituto per il 60% da immobili residenziali e per il 24% da immobili non residenziali. Continua così a crescere, dice l’Istat, la quota del patrimonio residenziale detenuto dalle Famiglie, che nel 2017 rappresenta più del 92% del valore residenziale complessivo, di cui 81% relativo alle unità residenziali utilizzate come abitazione principale o seconde case e 11% costituito da unità detenute dalle famiglie prevalentemente a scopo di investimento e di attività di locazione.
Il calo dei prezzi sul mercato immobiliare residenziale prosegue dal 2012 e ha indotto un ulteriore contrazione del valore della ricchezza abitativa (-1,4% in media annua nel periodo 2011-2017).
Tralasciando il patrimonio immobiliare, nello stock della ricchezza non finanziaria detenuta dagli italiani vi rientrano anche altri beni di capitale fisso, materiale e immateriale, che rappresentano meno del 10%, mentre le scorte pesano circa il 4% e infine i terreni coltivati meno del 3% del totale. Nel 2017 in particolare lo stock degli altri beni di capitale fisso diversi dagli immobili è detenuto per circa il 76% dalle Società non finanziarie, per quasi il 14% dalle Amministrazioni pubbliche e per il 10% dalle Famiglie. Le Società non finanziarie sono anche proprietarie del 93% delle scorte. Lo stock di terreni coltivati è per quasi il 90% di proprietà delle Famiglie.