È stato pubblicato in “Gazzetta Ufficiale” il Dpcm per la privatizzazione di Ita Airways, varato lo scorso dicembre. Il decreto prevede che “la cessione della partecipazione in Ita Airways è effettuata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze tramite trattativa diretta limitata ai soggetti che singolarmente o nell’ambito di un raggruppamento hanno partecipato alla procedura” di selezione dei soggetti interessati.
“Nell’ambito degli offerenti”, precisa il provvedimento, “deve essere necessariamente presente una compagnia aerea che deve acquisire la maggioranza del capitale oggetto di ciascuna fase dell’operazione” e l’offerente “deve garantire che anche alla data dell’uscita la maggioranza del capitale di questa sia detenuto da una compagnia aerea”.
Il decreto del presidente del Consiglio riavvia quindi la procedura, che vede ora un interesse della sola Lufthansa. Nel Dpcm il governo ha ribadito che ritiene conclusa la precedente procedura ma anche la necessità di valutare le modalità delle dismissioni in modo tale da velocizzare la definizione della partnership.
La lunga premessa è seguita da un unico articolo nel quale è stato stabilito che il principale acquirente dovrà essere rappresentato da una compagnia aerea sia nella fase iniziale, sia in quella finale della procedura di dimissione. La procedura potrà avvenire anche attraverso uno o più aumenti di capitale. Si tratta di un meccanismo che lascia gli importi dell’acquisto all’interno della società stessa in modo da favorirne lo sviluppo interno.
La trattativa dovrà seguire dei precisi binari: dovrà definire il piano industriale di sviluppo e crescita di Ita “con particolare attenzione allo sviluppo degli hub nazionali, all’ingresso in mercati strategici e all’incremento delle rotte a lungo raggio”.
Nella gestione della compagnia sarà previsto il “preminente” ruolo della compagnia aerea acquirente, ma anche precise garanzie per lo Stato: al MEF dovranno essere riconosciuti “adeguati poteri di controllo sulla gestione ed il diritto di gradimento su nuovi azionisti” oltre a “clausole di opzione relative alla cessione della partecipazione residua detenuta”. Con le nuove regole la procedura di dismissione può quindi ripartire. Non resta che attendere adesso la risposta di Lufthansa.