In un contesto economico globale in rallentamento, l’Italia si distingue per una performance eccezionale: nei primi sette mesi del 2024, il Paese ha incrementato le proprie esportazioni, superando per la prima volta il Giappone e affermandosi come il quarto esportatore al mondo. Questo risultato è stato al centro del dibattito durante l’incontro “Internazionalizzazione del sistema fieristico italiano e geopolitica del Mediterraneo”, organizzato in occasione dell’87ª edizione della Fiera del Levante a Bari. Un appuntamento che ha visto protagonisti esponenti di spicco del Made in Italy e dell’export, i quali hanno discusso delle sfide e opportunità legate alla crescita del sistema fieristico italiano, con uno sguardo rivolto al ruolo strategico del Mediterraneo.
L’importanza delle fiere per l’export
“Anche se sta cambiando la visione, le fiere sono quello strumento che permette alle persone di incontrarsi, di conoscere e capire il prodotto in mostra, ed è questo quello che noi pensiamo sia il loro compito: su questa nuova visione dobbiamo costruire il nostro percorso – ha detto Gaetano Frulli, presidente di Nuova Fiera del Levante –. Quest’anno abbiamo organizzato una Campionaria che ha messo al centro gli espositori, che per noi sono il vero valore aggiunto e coloro che creano attrattività verso una fiera come questa, rivolta al grande pubblico. Siamo riusciti a creare un percorso che punti, all’interno della Campionaria, su settori strategici – arredamento, automotive e tutto ciò che è attrattivo – creando una specializzazione e un’offerta qualificata. Noi possiamo essere l’hub di riferimento per i quartieri fieristici nazionali del Sud e dei Paesi nostri confinanti. Mi ha piacevolmente colpito che il ministro Urso abbia subito accolto la mia proposta di rendere la Fiera del Levante un hub nell’ambito del Piano Mattei”.
Il focus sul Made in Italy
Il panel, organizzato dal Forum Italiano dell’Export e da Nuova Fiera del Levante e inserito all’interno del progetto Galleria delle Nazioni, si è avvalso della collaborazione di Regione Puglia e Camera di Commercio di Bari, come previsto dal protocollo firmato durante la Campionaria dello scorso anno, e ha visto la partecipazione di importanti relatori del mondo del Made in Italy e dell’Export, oltre che di personalità che hanno saputo produrre ricchezza anche oltre confine.
”Siamo orgogliosi di contribuire alla buona riuscita dell’87ª Fiera del Levante e come ogni anno, anche questo 2024 siamo in questa cornice iconica e centrale per il Mezzogiorno d’Italia e per il Sistema Economico e Politico Nazionale. Il nostro Format “Sud Export Forum” dopo 3 anni possiamo definirlo collaudato e apprezzato, lo testimoniano la presenza della Presidenza di ICE, di SIMEST, del Credito Sportivo, della LUISS ed Ambasciatori del calibro di Vincenzo de Luca, imprenditori come il brillante Paolo Barletta al vertice di ARSENALE, insomma ci sono tutte le condizioni affinché anche quest’anno sia un gran bel evento”, queste le parole di Lorenzo Zurino Presidente del Forum Italiano dell’Export.
La crescita dell’area mediterranea
Un’attenzione particolare sulle strutture la pone la Camera di Commercio di Bari con la sua presidente Luciana Di Bisceglie, che vede il settore fieristico come un importante elemento di sviluppo.
“I principali indicatori economici ci segnalano che l’area del Mediterraneo incide per il 9,9% sul prodotto interno lordo globale, per il 10,2% in termini di export e per circa il 9,4% con riferimenti allo stock di investimenti diretti esteri in entrata – ha aggiunto Di Bisceglie –. La Fiera del Levante è al centro di questo mondo prodigo di traffici e di opportunità economiche. Gli shock geopolitici registrati negli anni scorsi hanno reso palesi i rischi connessi con le politiche di delocalizzazione produttiva. Un tale contesto offre nuove opportunità per il nostro Mezzogiorno e fa gioco alla nostra Fiera del Levante, nel nuovo scacchiere che andrà a costituirsi anche riguardo lo scenario internazionale delle fiere. E dunque in cui fare una meno rischiosa internazionalizzazione domestica”.
Durante il convegno si è inoltre sottolineata la crescita nel settore della Puglia e di Bari, che ha una grandissima capacità di interlocuzione, di attrazione e di intercettazione degli affari provenienti dai paesi dei Balcani.
Il valore della qualità
Durante il convegno, al quale hanno partecipato anche Vincenzo De Luca, già ambasciatore d’Italia in India, Pasquale Salvano, presidente Simest, Matteo Zoppas, presidente dell’Agenzia ICE, Riccardo Maria Monti, vice presidente della Fondazione Italia-Cina, e Nunzio Alfredo D’Angieri, ambasciatore Affari Europei Belize, Beniamino Quintieri, presidente dell’Istituto italiano credito sportivo, Luigi Corradi, ad Trenitalia, Paolo Barletta, presidente Arsenale Spa, Nicola Formichella, ceo Forbes Italia, Beppe Ghisolfi, consigliere d’amministrazione Istituto mondiale Casse di Risparmio, Emmanuel Conte, assessore al Comune di Milano, si è parlato della valorizzazione del Made in Italy e di quanto il mercato italiano punti sulla qualità piuttosto che sulla standardizzazione.
I rischi geopolitici
“Il tema dei flussi delle merci, oggi, non può non scontare la grande preoccupazione della guerra degli huthi, che rischia di mettere in ginocchio la straordinaria centralità che può avere il Mezzogiorno – ha concluso l’assessore regionale allo Sviluppo economico Alessandro Delli Noci -. Rispetto all’attrattività degli investimenti economici, sono convinto che sia necessario alzare l’asticella. Serve una visione complessiva facendo sì che il Mezzogiorno sia la piattaforma logistica del Mediterraneo e che si creino quindi condizioni che permettano che uno spazio come la Fiera del Levante possa diventare un hub importante internazionale”.