NEW YORK (WSI) – Rischi significativi e gravi ritardi nel percorso di risanamento dell’Italia. A scriverlo il Fondo Monetario internazionale che oggi si riunisce per discutere e approvare il rapporto concernente il nostro paese.
Il Corriere della Sera fornisce qualche anticipazione in base a cui l’istituto guidato da Christine Lagarde vede sì un miglioramento con la previsione di crescita per il 2017 pari all’1,3 e il rapporto tra deficit e Pil si dovrebbe attestare intorno all’1,2% nel 2018.
“Ma la cosa più interessante è la «tendenza zero» che si dovrebbe materializzare nel giro di qualche anno”.
Così scrive il quotidiano secondo cui nel Rapporto sull’Italia di quest’anno il Fondo confronta il nostro paese con la Germania sul piano del costo del lavoro per unità di prodotto italiano (Clup).
“Il risultato è impietoso: il sistema Italia ha un distacco tra il 20 e il 30% rispetto alla Germania. Certo, la rilevazione è puramente quantitativa e non tiene conto della qualità dei manufatti per esempio. Produrre di più, non significa necessariamente produrre meglio. Tuttavia lo scarto con i tedeschi, concorrenti diretti in tanti comparti industriali, è oggettivamente pesante”.
Fari puntati sulla Pubblica amministrazione che gli esperti del Fondo giudicano costosa, inefficiente, arretrata e affetta da una generale corruzione. Corposo anche il capitolo riguardante le banche per cui gli Npl, secondo il Fondo, saranno in leggero calo nel 2017. Non entra nel merito invece del salvataggio delle banche venete e di Mps per cui si fa riferimento esclusivamente alle operazioni di ricapitalizzazione, ma senza citarle direttamente. E in merito il quotidiano ha una sua idea.
È possibile che il Fondo abbia adottato una linea morbida, più politica, per non entrare in rotta di collisione con Bruxelles.