ROMA (WSI) – Sempre più caro il carrello della spesa per gli italiani con prezzi triplicati in un mese. A renderlo noto l’Istat che ha rivisto al rialzo le stime preliminari dell’inflazione che dallo 0,9% sono passate all1%.
L’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività, al lordo dei tabacchi, è aumentato dello 0,3% rispetto al mese precedente e dell’1,0% rispetto a gennaio 2016 mostrando segni di accelerazione.
“Il rialzo dell’inflazione è dovuto alle componenti merceologiche i cui prezzi presentano maggiore volatilità. Si tratta in particolare della netta accelerazione della crescita tendenziale dei Beni energetici non regolamentati (+9,0%, da +2,4% del mese precedente) e degli Alimentari non lavorati (+5,3%, era +1,8% a dicembre), cui si aggiunge il ridimensionamento della flessione dei prezzi degli Energetici regolamentati (-2,8%, da -5,8%). A gennaio l’inflazione di fondo, al netto degli energetici e alimentari freschi, rallenta, seppur di poco, portandosi a +0,5%, da +0,6% del mese precedente; al netto dei soli Beni energetici, invece, si porta a +0,8% (da +0,7% di dicembre)”.
Aumenti consistenti per i prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona che segnano un +1,1% su base mensile e +1,9% su base annua (era +0,6% a dicembre). I prezzi dei prodotti ad alta frequenza di acquisto aumentano ancora di più, dello 0,9% in termini congiunturali e registrano una crescita su base annua del 2,2%, dall’1,0% del mese precedente.
Anche nell’eurozona linflazione è in accelerazione. Ad indicarlo l’Eurostat secondo cui nell’Ue-28 il tasso di gennaio è stato dell’1,7% contro l’1,2% del mese precedente. I paesi che presentano l’inflazione maggiore? Belgio (3,1%), Lettonia e Spagna (2,9%), Germania (1,9%) e Francia (1,6%). In fondo alla classifica l’Irlanda (0,2%) mentre l’Italia (1%) resta il nono paese più debole nell’Ue.