ROMA (WSI) – A giudicare dagli ultimi numeri macro, l’Eurozona sembra essere veramente uscita dal pantano della recessione. L’attività del settore manifatturiero italiano è tornata ad espandersi nel mese di luglio per la prima volta dopo due anni, grazie alla risalita della produzione e dei nuovi ordini.
E’ quanto mette in evidenza l’indice Pmi elaborato da Markit sulla base di un’indagine congiunturale tra i direttori acquisto di categoria, indagine che si aggiunge ai recenti segnali di risveglio dell’economia italiana, alle prese con la recessione più prolungata dal Dopoguerra.
A luglio l’indice Markit/ADACI è salito a 50,4 da 49,1 di giugno, battendo le attese che si fermavano a 49,8, riportandosi per la prima volta da luglio 2011 sopra la soglia dei 50 punti, spartiacque tra crescita e contrazione, e toccando il massimo da maggio dello stesso anno.
In salita per la prima volta da oltre due anni i nuovi ordini, in particolare a detta delle imprese quelli provenienti dall’estero, così come gli introiti degli ordini inizialmente rimandati.
I livelli di produzione hanno mostrato una crescita per il secondo mese consecutivo, con il sottoindice dell’output in salita al massimo in oltre due anni.
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Il livello dell’occupazione prosegue invece a calare, sebbene al ritmo meno intenso da febbraio 2012.
Il dato sembra collimare con le aspettative del governo di un ritorno alla crescita dell’economia, in recessione dal terzo trimestre 2011, nell’ultima parte dei quest’anno, che comunque si chiuderà con una flessione tendenziale del Pil intorno a 2%, secondo l’ultimo bollettino di Bankitalia.
I numeri del Pmi si aggiungono ai recenti segnali di timido risveglio del settore manifatturiero italiano, che vale il 19% del prodotto interno lordo del Paese.
Lunedì l’indice di fiducia delle imprese di settore, elaborato da Istat, ha mostrato una risalita ai massimi dal novembre 2011.
Sempre Istat ha registrato a maggio un ritorno alla crescita della produzione industriale, seppure di un flebile +0,1% su base mensile, mentre il Centro Studi di Confindustria stima per luglio un aumento dello 0,2% dopo il +0,4% indicato per giugno, e reputa probabile un’inversione di tendenza nella dinamica dell’attività industriale nel corso dell’estate.