Scende l’indice di indebitamento che rappresenta il totale delle passività rispetto al patrimonio netto e diminuiscono le aziende in perdita. Così emerge da un’analisi sulle PMI italiane realizzata dall’Ufficio Studi modefinance, la prima agenzia di rating FinTech in Europa, su un campione di circa 50mila PMI, una fotografia del mondo della piccola e media impresa in Italia.
L’analisi di modefinance sulla PMI italiane
In linea generale, per le PMI italiane, l’accesso al credito è ancora una chimera dice il rapporto. Il credit crunch si conferma come il principale problema reale per le imprese come certificano i numeri. A giugno di quest’anno, i prestiti bancari alle imprese non finanziarie hanno registrato un -6,4% sull’anno precedente, ovvero 45 miliardi di crediti in meno in 12 mesi. Partendo da questo scenario modefinance ha valutato lo stato dell’arte economico-finanziario delle principali PMI italiane e fare una serie di ragionamenti su come poter agevolare il loro accesso al credito per finanziare la crescita generale.
Ebbene dall’analisi è emerso che il fatturato mediano mostra una crescita del 16% da 3.18k€ nel 2015 a 3.70k€ nel 2018. La distribuzione del fatturato vede una netta crescita delle piccole e medie imprese a discapito delle micro (si può stimare un passaggio di molte attività da micro a piccola impresa).Secondo l’analisi vi è una presenza crescente di PMI, spesso ex microimprese, che dimostrano un potenziale di crescita notevole, ma non sfruttato pienamente che potrebbe beneficiare dall’ottenimento di un Rating per accedere a condizioni più favorevoli per l’accesso al capitale di debito. Il rating, un sostegno alle imprese di piccole dimensioni: in base alla normativa Basilea III, una banca per emettere un finanziamento a una azienda con un rating ufficiale, non deve accantonare il 100% dell’importo stesso a riserva di capitale
Valentino Pediroda, AD di modefinance ha commentato:
“La buona salute, con equilibrio e moderato ottimismo dei numeri, non trova sponda nelle difficoltà di accesso al credito da parte delle PMI. Se da un lato il Fintech sta crescendo molto come alternativa alle fonti tradizionali, dall’altro il freno generale dell’economia reale non favorisce una ripresa piena e totale della circolazione di capitali. C’è ancora molta strada da fare, soprattutto per quelle PMI che hanno tutte le carte in regola per crescere bene, ma non ne sono pienamente coscienti. Tra le opportunità che le nuove tecnologie hanno aperto alle imprese, una delle più evidenti è data dall’ampliamento delle modalità di finanziamento e accesso al credito grazie a un Rating certificato e accessibile in termini di tempistiche e costi”.