ROMA (WSI) – Christine Lagarde presiederà una discussione che rischia rivelarsi tra le più spinose degli ultimi tempi. Il consiglio del Fondo parla di una grande economia del pianeta, l’Italia. E sul tavolo dei 24 direttori esecutivi, ciascuno in rappresentanza di uno o di un gruppo di paesi, saranno squadernati due documenti pronti per essere pubblicati.
Il primo, il cosiddetto “article 4 report”, si concentra sullo stato generale dell’economia italiana. Ma sarà probabilmente il secondo ad impegnare di più quel piccolo parlamento della economia globale che è il consiglio dell’Fmi, perché sarà dedicato alle banche: è il “Financial sector assessment program”, un quadro d’insieme della tenuta del settore finanziario nel paese.
Sono entrambi rapporti tecnici dello staff, sui quali i rappresentanti dei governi in teoria non possono nulla. Ma ancora prima che la discussione inizi, nessuno è in dubbio sulla posta in gioco. Si parlerà del maggiore paese europeo colpito dalla crisi, il terzo più grande debitore al mondo, il solo governo di rilievo ad attraversare anni di choc sui mercati senza chiedere aiuti vincolati a un piano di riforme.
L’Italia è il solo paese in profonda recessione ad aver tenuto le mani libere, dunque anche una dose di imprevedibilità sulle prossime mosse. Facile capire perché quei rapporti dell’Fmi stiano diventando un termometro della fiducia che il paese riscuote nel mondo.
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