ROMA (WSI) – Nel silenzio generale a fine maggio in Italia ha visto la luce un comitato sui contanti, probabilmente – proprio come in Grecia – per fare fronte a casi di carenza di banconote, come può capitare in momenti di panico he generano una corsa agli sportelli.
Il Comitato per la continuità operativa della distribuzione delle banconote in euro è stato costituito il 25 maggio, con l’associazione delle banche (Abi), le Poste e il Ministero degli Interni. Ma non se ne capiscono ancora i veri motivi.
A lanciare l’avvertimento è Beppe Scienza, matematico esperto di risparmio e previdenza, che sul Fatto Quotidiano parla di prospettive “inquietanti” se si pensa a quanto accaduto in Grecia l’anno scorso e i primi mesi di quest’anno.
La sua prima finalità è assicurare “la regolare distribuzione di banconote in euro al fine di garantire la fluidità delle transazioni economiche/commerciali e di tutelare la fiducia del pubblico nel segno monetario”.
Tranquillizza apprendere, dice Scienza, “che i contanti non siano il male assoluto. Ma anzi la stessa fiducia nelle banconote sia un valore da tutelare (vedi pag. 2). Davvero sorprendente, sembra di sentire parlare non la Banca d’Italia, bensì la tedesca Bundesbank”.
Il testo dell’intesa fa riferimento agli eventi critici che potrebbero compromettere la regolare distribuzione delle banconote. “A titolo esemplificativo e non esaustivo” sarebbero i disastri ambientali, gli scioperi di lunga durata o gli incidenti industriali.
Strano – fa notare Scienza – dal momento che la circolazione dei contanti non è stata compromessa né dalla contaminazione di Seveso, né dal disastro della Thyssen-Krupp.
“Ciò che può destare preoccupazioni per la regolare distribuzione delle banconote è semmai l’eventualità che anche in Italia si verifichi, per ragioni più o meno fondate, una corsa agli sportelli, tradizionali ed elettronici, come l’ha sperimentata la Grecia nel 2014-15”.
Con conseguenze anche di ordine pubblico per le proteste violente davanti ai bancomat, in particolare quelli rimasti a secco. Appare così pertinente il coinvolgimento del Ministero degli Interni, oltre che per i controlli su portavalori e guardie giurate. Ma a scenari come quello greco nel protocollo non si fa neppure il minimo accenno, nemmeno indirettamente. Per ottimismo, distrazione o reticenza?
Fonti: Bankitalia
(DaC)