ROMA (WSI) – I consumatori italiani sono tornati ad acquistare fiducia, un buon segnale per un’economia che ancora arranca stretta nella morsa di un mercato del lavoro immobile e un debito pubblico galoppante.
L’indice della fiducia dei consumatori ha fatto un bel balzo ai massimi da febbraio 2002, attestandosi a quota 116,9 dai 113 punti di settembre cifra in questo caso ritoccata da 112,7.
Gli analisti interpellati da Reuters si attendevano in media un risultato pari a 112,1.
Istat parla di un miglioramento della componente personale, a 103,9 da 103,6, e un rialzo ancor più marcato di quella economica, a 153 da 143,9.
Quanto alla situazione economica del Paese, migliorano i saldi sia dei giudizi (da -46 a -32) che delle aspettative (da 15 a 27). Scende il saldo delle attese sulla disoccupazione, a -2 da 6 del mese precedente.
Per le imprese manifatturiere, l’indice è cresciuto a 105,9 dal 104,4 (rivisto da 104,7) di settembre, il valore più alto dal febbraio 2008. In questo caso la mediana delle stime di Reuters era di 104,1.
Le attese di produzione (da 12 a 14 il saldo) e i giudizi sugli ordini (da -11 a -9) sono anch’essi migliorati. Il saldo relativo ai giudizi sulle scorte di magazzino è stabile a 3.
L’indice complessivo sul clima delle imprese (manifattura, servizi, commercio e costruzioni), infine, è salito a 107,5 dal 106,1 (rivisto da 106,2) di settembre, che equviale ai massimi da ottobre 2007.