BRUXELLES (WSI) – È arrivato da Bruxelles una doccia gelata per i conti italiani con la pubblicazione da parte della Commissione europea delle sue previsioni economiche che non promettono nulla di buono per il nostro governo. Le stime sul Pil e i conti pubblici sono state riviste al ribasso. Il commissario agli Affari economici Pierre Moscovici ha tuttavia ancora una volta chiuso un occhio, lasciando sperare che non vi siano drastiche bocciature in futuro. Di sicuro c’è che l’Ue ha giudicato che nel piano di bilancio 2017 presentato dal governo non ci sono elementi eccezionali tali da giustificare un “rifiuto” immediato da parte dell’Ue.
Ma i dati parlano da soli e evidenziano un peggioramento. La crescita della terza economia dell’area euro è “destinata proseguire ad un ritmo modesto mentre le persistenti ristrettezze sulle condizioni finanziarie e l’incertezza frenano un recupero più forte”. Per quest’anno, le previsioni autunnali dell’Ue parlano di un aumento del Pil dello 0,7%, mentre sul 2017 è atteso uno 0,9%, meno del +1% preventivato dal governo Renzi. Sei mesi fa Bruxelles indicava un +1,1% quest’anno e un +1,3% quello successivo. Nel 2018 il pronostico è per un più 1%. Quanto al disavanzo, il deficit sarà due volte più alto di quello stimato dal governo nel 2018.
La crescita fiacca, tallone d’Achille dell’Italia da una ventina d’anni, non aiuta a migliorare i conti pubblici: il deficit viene ora previsto al 2,4% del Pil quest’anno e il prossimo anno, mentre segnerà un aumento fino al 2,5% del Pil nel 2018. Sei mesi fa veniva stimato un deficit-Pil al 2,4% nel 2016 ma poi all’1,9% nel 2017. Anche più grave risulta il peggioramento del debito pubblico, che dovrebbe attestarsi al 133% del Pil quest’anno e poi al 133,1% in 2017 e 2018. Sei mesi fa era atteso al 132,7% quest’anno e al 131,8% il prossimo.
Secondo quanto rende noto La Stampa, le stime di crescita dell’Italia fornite dall’Unione Europea sono molto più contenute rispetto a quelle previste da Pier Carlo Padoan. Lo stesso ministro dell’economia e delle finanze dopo la riunione dell’Ecofin, l’incontro tra i ministri finanziari dei Paesi dell’area euro , tenutasi ieri pomeriggio aveva ammesso di aspettarsi “lievi differenze” rispetto alle previsioni, ma non “scostamenti significativi”. Secondo le indiscrezioni però gli scostamenti significativi ci sono per quanto riguarda deficit e debito che sono fuori rotta con un preoccupante disavanzo nel 2018 secondo le stime di Bruxelles al 2,5%, contro il calo all’1,2% previsto da Roma. Un trend che porterà l’obiettivo del pareggio di bilancio nel 2019 totalmente fuori portata. Anche per quanto riguarda il debito, secondo le stime di Bruxelles nel 2017 non inizierà il calo previsto da Renzi, anzi, il prossimo anno ci sarà un aumento, seppur minimo, e nel 2018 resterà stabile.
Le previsioni economiche erano attese stamani verso le 11 ma la vittoria di Donald Trump alle elezioni presidenziali americane ha sconvolto non solo i mercati ma anche l’agenda politica europea e dalla Commissione rendono noto che le previsioni economiche dei paesi Ue, fondamentali per i verdetti sui bilanci in vista del 2017, slittano al 16 novembre prossimo.