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Italia: ecco cosa dicono gli ottimisti full time

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Roma – ll rialzo dei tassi d’interesse e dei prezzi del greggio e la catastrofe in Giappone non dovrebbero far deragliare la ripresa economica in Italia. Lo rileva Credit Suisse nel Research Monthly di aprile precisando che i dati annunciati finora suggeriscono che nel primo trimestre dell’anno l’economia e’ rimasta ferma, registrando persino una marginale contrazione.

Tuttavia, i sondaggi aziendali indicano una notevole solidita’. Per questo si ritiene che la discrepanza fra la solidita’ dei dati dei sondaggi e la debolezza dei dati oggettivi finira’ per risolversi con un aumento della produzione industriale.

Per Credit Suisse, in ogni caso, in futuro sono tre gli shock che potrebbero potenzialmente far deragliare la fragile ripresa dell’economia italiana. Il primo e’ costituito dall’aumento dei prezzi del petrolio, il secondo dalla catastrofe nucleare giapponese.

Sul fronte petrolifero l’Italia dovrebbe essere uno dei paesi piu’ colpiti da un amumento dei prezzi fra quelli dell’OCSE, mentre relativamente alla catastrofe giapponese, l’impatto sull’economia italiana dovrebbe essere marginale. Il Giappone rappresenta infatti soltanto l’1,3% delle esportazioni italiane e lo 0,3% del PIL italiano.

Il terzo shock – per Credit Suisse – e’ costituito dall’avvio dei rialzi dei tassi da parte della BCE, che dovrebbe iniziare a nostro giudizio nel mese di aprile. L’economia italiana dovrebbe risentirne meno di altri paesi di Eurolandia, in quanto il debito privato e’ a livelli moderati e la maggior parte dei mutui presenta tassi fissi per molti anni.

Nel complesso, comunque, si ritiene che questi tre shock non faranno deragliare la ripresa economica, ma la previsione di crescita dell’1,4% suggerisce chiaramente che questo non sara’ un anno d’oro per l’economia italiana.