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Italia: Fitch alza outlook da negativo a stabile

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NEW YORK (WSI) – Fitch ha rivisto al rialzo l’outlook dell’Italia da “negativo” a “stabile”, motivando la decisione con le seguenti note.

– La prolungata e profonda depressione dell’economia italiana è terminata nel secondo semestre del 2013, in linea con le precedenti stime di Fitch.

– Il debito sovrano dell’Italia ha beneficiato del miglioramento significativo delle condizioni di finanziamento, dalla metà del 2012. In più, l’Italia ha dimostrato una flessibilità finanziaria e una resistenza durante la crisi dei debiti sovrani e la vita media del debito governativo lordo (misurato con la sigla GGGD-gross general government debt) è stata di 6,4 anni verso la fine del 2013.

– I rischi contingenti legati al settore finanziario sono scesi, con le banche più grandi del paese che hanno beneficiato di migliori condizioni di mercato per rafforzare il proprio capitale, in vista della revisione della qualità degli asset della Bce, e nuove emissioni di azioni per un valore di 10 miliardi di euro sono state annunciate.

– L’Italia è stata caratterizzata nel 2013 dal surplus delle partite correnti, per la prima volta dalla crisi finanziaria. Fitch prevede che il surplus si allargherà nel 2014, sulla scia della domanda più forte delle esportazioni, non ultima quella da parte dei partner (commerciali) europei, mentre le importazioni rimarranno contenute a causa della debolezza della domanda domestica.

– Il debito generale lordo (GGGD) toccherà un massimo del 135% del Pil nel 2014, marginalmente più elevato rispetto alle precedenti previsioni di Fitch (133% del Pil), causa la crescita più debole del Pil nominale. Fitch prevede che il debito scenderà lentamente e rimarrà al di sopra del 130% del Pil fino al 2017. L’elevato debito rende molto limitato il margine fiscale per rispondere a qualsiasi shock avverso.

– Il nuovo governo di Matteo Renzi ha annunciato un’agenda di riforma strutturale con un’ambiziosa tempistica e ha confermato nel Programma di Stabilità del 2014 l’impegno del governo precedente a rispettare la struttura fiscale dell’Eurozona e a mantenere il deficit del 2014 al di sotto del 3%.

– Gli indicatori del mercato del lavoro e l’inflazione mettono in evidenza la fragilità dell’economia. Il tasso di disoccupazione è aumentato al 13% nel febbraio del 2014, con l’occupazione che ha continuato a scendere e l’inflazione su base annua calata allo 0,3% nel marzo del 2014.

Fitch, l’agenzia con controllo Francia-Stati Uniti, nella sua nota, ha messo in evidenza anche che l’economia italiana ha subito una contrazione cumulativa del 4,1% dalla metà del 2011, soffrendo una delle recessioni più pesanti tra i membri dell’Eurozona.

Nonostante i miglioramenti ciclici, il potenziale di crescita dell’Italia rimane debole, rispetto agli altri paesi dell’Eurozona e a quelli che hanno il suo stesso rating.