Società

Italia fuori Ue più probabile di Grexit. Referendum rinviato per terremoto?

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In diversi gridano all’ennesima faccia di tosta del governo Renzi, chiedendosi, dopo le dichiarazioni del ministro dell’Interno Angelino Alfano, cosa mai possa entrarci la tragedia del terremoto che ha devastato il Centro Italia, con il referendum costituzionale. O meglio, con una eventuale decisione di rinviare la data del referendum, fissata al prossimo 4 dicembre. La polemica, già esplosa nelle ultime ore, si intensifica con le dichiarazioni di Alfano che precisa che il governo Renzi non ha alcuna intenzione di elemosinare la data del rinvio. Ma che poi, di fatto, l’elemosina la chiede.

Così il ministro ai microfoni di Rtl:

“Il governo non farà alcuna richiesta di rinviare il referendum ma qualora una parte della opposizione fosse disponibile a valutare un’ipotesi di questo genere io sono convinto che sarebbe un gesto da prendere in altissima considerazione“. Anche perchè, ricorda: “Ritengo che la cultura di Governo e la posizione politica di un movimento come Forza Italia che sta nel Partito Popolare Europeo e che è guidato da qualcuno che ha dovuto subire anche dei terremoti durante la propria gestione del Paese, mi riferisco a Berlusconi e L’Aquila, conosca bene quanto diventi prioritario rispetto a tutto, quanto diventi indispensabile recarsi sui luoghi del sisma, e quanto anche dal punto di vista dello spirito pubblico diventi difficile una campagna elettorale che separa un Paese che invece ha bisogno di essere unito”.

Il punto è che il paese avrà anche bisogno di essere unito, come dice Alfano e su questo, riguardo alla gestione del terremoto, nessuno ha dubbi. Ma il paese è anche quello che vede Renzi soffocato da sondaggi che danno in vantaggio il fronte del No, e dove si riaffaccia la paura dello spread.

D’altronde, tornano a riaccendersi i riflettori della stampa internazionale sul rischio Italia;  i numeri sul Pmi manifatturiero confermano lo status di Italia fanalino di coda dell’economia dell’Eurozona, visto che peggio fa solo la Grecia. C’è poi l’Ue che aspetta la coppia Renzi-Padoan al varco per il deficit.

Tutto sembra andare contro il governo Renzi, insomma, e la paura tra gli investitori sale.

Il loro pessimismo verso l’Italia è confermato dal sondaggio Sentix, che mette in evidenza che il 9,9% degli esperti intervistati veda lo scenario Italexit più probabile rispetto alla Grexit (8,5%), per la prima volta dal giugno del 2012.

Non solo: gli investitori si fidano più della Spagna, soprattutto da quando Mario Rajoy ha giurato come premier. Al sondaggio hanno partecipato più di 1.000 investitori che hanno ammesso di essere preoccupati non solo per l’esito del referendum ma anche per le condizioni di salute delle banche italiane

Intanto, il Fatto Quotidiano pubblica un articolo firmato da Fabrizio D’Esposito, che rivela quello che sarebbe il piano del governo:

“I sondaggi vanno sempre peggio, il referendum diventa pericoloso e a palazzo cresce l’ipotesi di far slittare tutto alla primavera prossima”. L’analisi, intitolata “Renzi, l’ultima manovra per fermare il No: il rinvio” sottolinea che l’idea avrebbe l’assist dell’ex presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. “Tra gli sponsor c’è anche Napolitano”, si legge.

Non si fa attendere la reazione alle dichiarazioni di Alfano di Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia.

“In merito all’assurda ipotesi su un fantomatico rinvio del referendum confermativo, già fissato per il prossimo 4 dicembre – ipotesi che questa mattina il ministro Alfano ha subdolamente cavalcato, gettando la palla nel campo delle opposizioni – la posizione di Forza Italia è chiara e cristallina: rinviare la consultazione costituzionale sarebbe da folli e irresponsabili. Non siamo disponibili a prendere in considerazione ipotesi che vanno annoverate sotto la voce fantapolitica”.

Mentre su Facebook Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria e consigliere politico di Silvio Berlusconi, scrive:

“L’Italia è paralizzata da mesi da una campagna elettorale permanente voluta dal Governo su queste riforme: è giunto il momento che gli elettori si esprimano. E poi… Tre Governi non eletti… Referendum da rinviare… voto delle Province cancellato: ma i cittadini hanno ancora diritto di dire la loro?”.

Sempre su Il Fatto Quotidiano, c’è l’editoriale di Marco Travaglio dal titolo “Referendun retrattile”.

Palazzo Chigi smorza i toni, diramando una nota in cui assicura che non ci sarà alcun rinvio, ma le speculazioni ormai sono partite, e il contesto di difficoltà – politica di Renzi – ed economica – dell’intera Italia- non fa altro che renderle più forti.

Sull’ipotesi rinvio del referendum, il M5S attacca con i parlamentaridella Commissione Affari Costituzionali di Camera e Senato, che commentano:

“I sondaggi iniziano ad andare male per Renzi. Così il referendum prima previsto per ottobre, poi slittato a dicembre, adesso lo vogliono far slittare, addirittura, in primavera. In avanscoperta viene lanciato il democristiano Castagnetti, papà politico di Delrio, che lancia per primo l’idea. Lo scopo è chiaro: fino a che i cittadini non si piegano al Sì voluto da Renzi, Jp Morgan ed i poteri forti, il voto democratico va rinviato. Evidentemente i sondaggi, che danno avanti il NO, fanno paura al governo“.

Messaggio ben chiaro del M5S a Renzi & Co:

Non si azzardino, dunque, a strumentalizzare le vittime del sisma per i loro loschi fini politici e ad usarli come scusa per rimandare una votazione che vede Renzi perdente. Il governo piuttosto tenga ferma la data del referendum e si concentri a garantire alle vittime del terremoto il loro pieno diritto di essere cittadini, attraverso il ripristino di case, scuole e presidi sanitari“.