(9Colonne) – Roma, 17 mag – Nel 2006 sono state presentate da società italiane al “Patent Cooperation Treaty” (Pct) 2.708 domande di registrazione brevetti, con un incremento del 15,4% . Nei primi 2 mesi di quest’anno – informa l’Ice – si contano già 384 richieste. Il 2006 è stato un anno record per il Pct a livello mondiale, con 145.300 richieste registrate e un incremento del 6,4% rispetto all’anno precedente. I paesi del nord-est Asiatico hanno registrato la maggiore crescita, coprendo circa un quarto delle richieste internazionali complessive presentate. Nel 2006 i paesi con il più alto numero di domande presentate sono stati gli Stati Uniti, il Giappone, la Germania, la Corea del Sud e la Francia. La Repubblica di Corea ha superato Regno Unito e Francia posizionandosi al quarto posto. Le richieste provenienti dalla Cina hanno superato Svizzera e Svezia, conquistando l’ottava posizione a livello mondiale. Le richieste di registrazione brevetti provenienti dagli Stati Uniti hanno raggiunto il 34,1% del totale (+6,1% rispetto al 2005). Per quanto riguarda le aziende, le 6 società con il maggior numero di richieste presentate sono state Philips Electronics NV (2495 richieste), Matsushita (2.344), Siemens (1.480), Nokia (1.036), Bosch (962) e 3M USA (727).
Iscriviti alla Newsletter per rimanere sempre aggiornato sul mondo dei mercati, dell'economia e della consulenza finanziaria.
Compilando il presente form acconsento a ricevere le informazioni relative ai servizi di cui alla presente pagina ai sensi dell'informativa sulla privacy.
Abbiamo ricevuto la tua richiesta di iscrizione. Conferma la tua iscrizione facendo clic sul link ricevuto via posta elettronica.
Se vuoi ricevere informazioni personalizzate compila anche i seguenti campi opzionali.
Compilando il presente form acconsento a ricevere le informazioni relative ai servizi di cui alla presente pagina ai sensi dell'informativa sulla privacy.
Ti potrebbe interessare
L’attacco della Cgia di Mestre: in Italia c’è un trattamento fiscale che “penalizza” i piccoli e “favorisce” i giganti. E le cose non sono destinate a migliorare con l’introduzione della Global minimum tax.
Trump propone una tassa del 15% sulle società per “salvare l’industria automobilistica americana” e minaccia tariffe del 1000% sulle importazioni.
La più grande banca americana ha prosperato in un contesto di rialzo dei tassi, registrando un utile netto record da quando la Fed ha iniziato ad aumentare i tassi nel 2022.