Di Francesca Piscioneri e Ilaria Polleschi
Roma – Dopo gli acquisti di bond italiani da parte della Banca centrale europea che hanno ridotto i costi di finanziamento, si attende che il governo traduca in fatti l’impegno annunciato venerdì di anticipare alcune delle misure che consentiranno il pareggio già nel 2013 dal 2014.
Il leader del Carroccio Umberto Bossi, al termine di un incontro con il ministro dell’Economia Giulio Tremonti, è sembrato smentire ieri l’ipotesi di un Consiglio dei ministri entro venerdì. E una fonte governativa dice che il momento buono “potrebbe essere più la prossima settimana che questa”.
Intanto governo e parti sociali si vedranno domani a palazzo Chigi alla presenza di Tremonti, del ministro del Lavoro Maurizio Sacconi e del sottosegretario Gianni Letta.
Per il momento non è prevista la presenza di Silvio Berlusconi — si ritiene per il compleanno, il 10 agosto, della figlia Marina — ma imprenditori, banchieri e sindacalisti spingono per un chiarimento in tempi stretti.
Per questo, riferisce a Reuters il funzionario di una delle associazioni coinvolte, prima dell’appuntamento a Chigi le parti sociali si incontreranno tra di loro per ribadire la necessità di anticipare la manovra correttiva e mettere a punto le misure da chiedere al governo.
“Quello che conta è che si facciano nel più breve tempo possibile”, aggiunge.
“Bisogna lanciare qualche messaggio, dare un assaggio. I mercati ci hanno chiesto misure di sostanza. Se si fa un decreto adesso si ha tutto il tempo di trasformarlo in legge”.
A incalzare il governo l’esperto di previdenza e deputato Pdl, Giuliano Cazzola, che propone fra l’altro il superamento dell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, per rendere più facili i licenziamenti, e un innalzamento drastico dell’età pensionabile.
Il timore è che in mancanza di passi concreti da parte del governo l’aiuto fornito oggi dalla Bce possa svanire presto.
“La decisione di anticipare il pareggio è un passo avanti ma abbiamo bisogno di saperne di più”, ha detto Raj Badiani di IHS Global Insight.
Un test importante sarà l’asta di Bot in calendario per mercoledì prossimo in cui verranno offerti 6,5 miliardi di euro a 12 mesi. L’asta di metà mese di titoli a medio lungo è stata invece cancellata e se ne riparlerà il 30 agosto.
Gli acquisti a piene mani della Bce hanno riportato oggi il rendimento del Btp decennale ben sotto il livello del 6% e lo spread contro bund attorno a 300 pb da 375 venerdì.
Questo ha spinto il ministro delle Finanze irlandese Michael Noonan a dichiarare che l’Italia non è più a rischio salvataggio: “L’intervento di oggi della Bce sembra aver funzionato. L’obiettivo era quello di assicurare a Italia e Spagna costi di finanziamento ragionevoli sul mercato”.
BCE DA SOLA NON DECISIVA PER RISTABILIRE FIDUCIA MERCATI
Gli analisti osservano però che nel medio-termine il sostegno della Bce non può essere decisivo.
“I differenziali dipendono principalmente da questioni strutturali e dall’azione dei governi sulla quale la Bce non ha un controllo diretto”, ha scritto oggi Luca Cazzulani, FI strategist a Unicredit Research.
“Un mix credibile di misure di contenimento dei conti e di rilancio della crescita è essenziale per riportare la fiducia sui mercati”.
Tremonti ha detto venerdì che non ci saranno nuove misure correttive oltre a quelle annunciate nel pacchetto da 48 miliardi approvato in luglio e che si tratta solo di anticiparle.
I mercati non hanno apprezzato il fatto che il grosso degli interventi era stato rimandato a dopo le elezioni del 2013 e dopo forti resistenze il governo ha cambiato idea e deciso di portare il pareggio al 2013 ma senza offrire molti dettagli.
Tremonti ha anche promesso la modifica dell’articolo 41 della Costituzione “per rendere possibile tutto ciò che non è vietato” agevolando le iniziative imprenditoriali, e dell’articolo 81 per introdurre il pareggio di bilancio. Una sua audizione in Parlamento sull’articolo 81 è in calendario per giovedì mattina.
Queste due misure però sono considerate di scarso impatto immediato.
La manovra approvata il luglio prevede un intervento di 2,1 miliardi sul 2011, di 5,6 sul 2012 e di 24,407 sul 2013. Una “clausola di salvaguardia” ha consentito di iscrivere a bilancio la riduzione del deficit da 24 miliardi attesa tra 2013 e 2014 dall’attuazione della delega sulla riforma fiscale e assistenziale.
Previsto anche che entro fine 2013 sia approvato un piano per la dismissione delle partecipazioni azionarie dello Stato.
Secondo le stima della Cgia (Associazione artigiani e piccole imprese) di Mestre, l’anticipo al 2013 dell’obiettivo del pareggio porterà ad un aumento record della pressione fiscale al 44,3%,
“Un 1,7% in più, rispetto alla previsione pre-manovra, che fa veramente paura”, ha dichiarato Giuseppe Bortolussi, segretario della Cgia.
La convocazione di sindacati, confindustria e Abi, partita dal Welfare, avrebbe dovuto inizialmente riguardare i temi del lavoro, con specifico riferimento alla riforma dello Statuto dei lavoratori. La Cgil in particolare avrebbe chiesto però che si discutesse di tutte le misure che l’esecutivo pensa di mettere in campo.
Susanna Camusso ha chiesto anche lumi sulla lettera inviata al governo settimana scorsa dalla Bce e firmata dal presidente Jean-Claude Trichet e il governatore Mario Draghi in cui si chiedeva, tra l’altro, l’anticipo del pareggio di bilancio.