Senza le riforme e il rigore degli ultimi anni l’Italia verserebbe oggi nelle stesse condizioni della Grecia, secondo l’economista e statista Mario Monti. L’ex premier italiano e convinto europeista ha commentato anche la notizia della manovra correttiva da almeno 3,4 miliardi di euro chiesta dall’Unione Europea all’Italia per ultimare le politiche di rientro del deficit di bilancio e non rischiare di incorrere in una procedura di infrazione.
Durante la trasmissione DiMartedì sulle frequenze di La7, il professore della Bocconi ha chiarito che “nel condominio dell’Unione Europea sono tutti uguali”. A chi gli chiedeva perché l’Italia dovrebbe fare altri 7 miliardi di euro di sacrifici, Monti ha spiegato che bisogna obbedire ai diktat europei “per non disturbare gli altri“.
L’ex capo del governo dei tecnici, che con le sue misure di austerity ha permesso all’Italia di rispettare gli impegni di bilancio cinque anni fa all’apice della crisi del debito sovrano in Eurozona, ha spiegato che “abbiamo fatto il sacrificio tutti insieme”.
“Senza i sacrifici che abbiamo fatto tutti insieme saremo come la Grecia“, ha precisato il senatore a vita in un dialogo con il conduttore Floris. Alessandro Di Battista, deputato del MoVimento 5 Stelle, gli ha risposto con tono ironico dicendo che “pensavo facesse qualcosa contro i privilegi e invece ha toccato solo le pensioni“.
Una cosa ha accomunato gli interventi di Di Battista e Monti, così diversi, ovvero il “nemico” politico condiviso, Matteo Renzi. Monti ha attaccato l’altro ex premier dicendo che da lui “non si può pretendere che presti attenzione alla realtà”.
Durante la trasmissione, che ha ospitato anche altri politici di spicco quali il ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli, l’ex sindaco di Milano Giuliano Pisapia e il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, aspirante nuovo leader del PD, Di Battista ha invece preferito infierire sullo scandalo Consip:
L’imprenditore Alfredo “Romeo ha dato quattrini a destra e a manca” per aggiudicarsi appalti, mentre “ci sono imprenditori onesti” che non godono dello stesso trattamento, ha osservato Di Battista.