Economia

Italia, nel 2024 riparte il retail: bene il private equity, ma servono più capitali esteri

Il mercato italiano del retail è ripartito nel 2024 dopo la brusca frenata osservata nel 2023. Il supporto dei fondi di private equity ha raggiunto i 208 milioni, con 14 deal conclusi. Numeri interessanti sebbene dimostrino l’importanza di attrarre una quantità maggiore di capitali esteri per spingere ulteriormente la crescita del segmento. Tali evidenze sono emerse nel corso dell’evento organizzato da Confimprese “Retail & Finanza. Sfide e opportunità di investimento nel retail”, andato in scena il 3 ottobre a Palazzo Mezzanotte.

La ripresa nel primo semestre

Il mercato del retail italiano ha registrato una ripresa significativa nel 2024, nonostante le sfide globali. Secondo quanto riportato da Confimprese, nel primo semestre dell’anno si sono conclusi 14 deal, di cui 8 con fondi di private equity per un ammontare complessivo di 208 milioni di euro, un forte incremento rispetto ai 69 milioni dello stesso periodo del 2023. Il peso del retail sul totale delle operazioni di private equity si è attestato al 5%, evidenziando una tendenza positiva nel consolidamento dei brand.

Il record del 2022 è lontano

Se i dati del 2024 mostrano una modesta dinamicità, non va tuttavia dimenticato che il 2022 rimane l’anno record per le operazioni private equity e venture capital nel retail con 859 milioni di euro di investimenti a fronte di 31 deal. Nei due anni successivi, la situazione geopolitica internazionale, l’inflazione che ha raggiunto livelli record in Italia, l’aumento dei tassi di interesse e una forte volatilità dei mercati hanno prodotto una forte stagnazione dei consumi. Queste le principali evidenze emerse dall’annuale convegno promosso da Confimprese a Milano in Piazza Affari nella sede di Borsa Italiana.

Private equity e consolidamento del settore

La ristorazione e il comparto beauty sono stati tra i settori più attivi, con deal significativi che hanno coinvolto nomi noti come Tod’s, Elisabetta Franchi e Trussardi nel fashion, oltre a La Piadineria e Temakinho nella ristorazione. Il rapporto PwC ‘Retail & Finanza’ ha sottolineato che il settore pet food e personal care continua ad attrarre investimenti, mentre il comparto furniture ha visto una frenata dopo la forte crescita post-pandemia.

Sfide e opportunità per il sistema Paese

Nonostante il buon andamento del mercato retail, le aziende italiane devono ancora migliorare la loro capacità di attrarre investimenti internazionali. Nel 2023, i capitali esteri sono diminuiti del 40%, con l’Italia che ha attirato solo 18 miliardi di euro, la metà rispetto alla Spagna. La frammentazione del settore retail italiano, con una presenza limitata delle grandi catene, è uno dei principali ostacoli per la competitività globale.

Un’industria in trasformazione

Il report PwC evidenzia come le aziende del retail, soprattutto quelle che combinano strategie multicanale e innovazione, rappresentino asset interessanti per gli investitori finanziari. Tuttavia, la capacità di adattarsi ai cambiamenti del potere d’acquisto dei consumatori e alle sfide geopolitiche è fondamentale.

Secondo Mario Resca, presidente di Confimprese, le aziende italiane devono aprirsi maggiormente a investitori finanziari per sostenere la loro crescita e affrontare un mercato sempre più competitivo: “Le imprese retail in crescita hanno bisogno di finanziare il proprio sviluppo con impegno di capitale circolante spesso non indifferente e di risorse finanziarie di lungo termine a supporto di progetti espansivi impegnativi. Dunque, per sostenere piani di sviluppo importanti l’apertura del capitale ad investitori finanziari diventa indispensabile”.

Insomma, con il settore retail in piena trasformazione e la ripresa degli investimenti in private equity, le prospettive per il 2024 sono positive. Tuttavia, resta fondamentale migliorare la capacità di attrarre capitali esteri e consolidare il settore per affrontare le sfide globali con successo.