Non solo giovani in cerca di occupazione, ma anche pensionati sono in fuga dall’Italia. Lo dimostra l’ultima fotografia dell’Inps sui pensionati italiani: da questa risulta infatti che tra 2010 al 2014, il numero di anziani che ha scelto la fuga in paesi con condizioni fiscali migliori rispetto all’Italia è più che raddoppiato, passando da 2.553 ai 5.345. In totale sono espatriati, negli ultimi cinque anni, 16.420 pensionati, 5.345 nel solo 2014.
Complessivamente, l’Inps eroga all’estero oltre 400.000 trattamenti pensionistici all’anno, che al netto delle eliminazioni in corso d’anno significano quasi 385.000 pagamenti al mese, per più di un miliardo di euro in oltre centocinquanta Paesi, quindi praticamente in tutto il mondo.
Quali sono le ragioni alla base della fuga?
Prima di tutto l’elevato livello di evasione fiscale. Secondo Confesercenti, nel 2014 la pressione fiscale per un pensionato che vive a Roma, con circa 20.000 euro l’anno di assegni Inps, è del 20.73%. In Germania è dello 0.2%. In Ungheria, Slovacchia, Bulgaria e Lituania le pensioni sono addirittura esenti da tasse.
Dove emigrano i pensionati?
Tra le mete preferite ci sono diversi Stati che offrono una tassazione più leggera. In assoluto, il 71% dei pensionati emigrati negli ultimi cinque anni si è trasferito in altri Paesi europei, il 10% in America settentrionale e il 6% in America meridionale. Raffrontando il 2014 al 2010, le percentuali di incremento maggiore si registrano in Oceania (+257%), Africa (+163%) e America centrale (+114%).