Economia

“Italia non scarichi i problemi sugli altri”

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ROMA (WSI) – “Una sciocchezza scaricare sugli altri i propri problemi”. Non importa che l’Italia abbia fatto tanti sacrifici imposti proprio dalle misure di austerity nel 2013 volute dalla Germania.

Il ministro delle finanze Wolfgang Schaeuble e la Germania gelano il desiderio di Roma di rinegoziare il rigore, proprio nel giorno in cui la Commissione Ue, la Bce e il Fondo Monetario Internazionale mostrano un’apertura verso l’ipotesi di allentamento delle manovre di lacrime e sangue, che hanno sfiancato gran parte dei paesi dell’Eurozona.

Stop all’austerity, dicono addirittura i tre organismi internazionali, dando un barlume di speranza all’Eurozona intera e affermando che i paesi possono allentare gli sforzi di risanamento dei conti pubblici e avviare subito le riforme per la crescita.

“Rallentare il consolidamento è ora possibile grazie agli sforzi fatti dai Paesi in difficoltà, dall’impegno della Bce e dalle politiche di bilancio credibili”, afferma il commissario agli affari economici Olli Rehn, decretando anche l’allontamento dalla strategia tedesca, ossessionata dal nodo dei conti pubblici.

Adesso “e’ possibile compiere sforzi meno aggressivi”. Le intenzioni di Bruxelles sembrano proprio serie, tanto che l’Unione europea lascia intendere che a fine maggio darà più tempo alla Francia per rientrare dal deficit.

Stesso messaggio dall’Eurotower, con la Bce: “Il consolidamento di bilancio deve continuare ma come ha detto Rehn oggi, dopo tutto quello che è stato fatto ora si può cambiare passo e rallentare”, ha detto il vicepresidente della Banca centrale Vitor Constancio.

E il Fmi invita l’Europa ad evitare rischi di stagnazione spingendo con decisione sulla crescita, per smettere di arrancare dietro agli Usa sulla strada della ripresa mondiale.

Ma la Germania si impunta: “E’ decisivo proseguire con il corso del risanamento”, dice il ministro delle finanze Wolfgang Schaeuble, mentre il suo collega all’Economia Philipp Roesler spiega come sia “sbagliata” la posizione espressa dalla Commissione europea, secondo cui le politiche di rigore in Europa hanno raggiunto il proprio limite. Il rigore non va allentato e il governo tedesco “resterà sempre sulla posizione” fin qui sostenuta in termini di necessità di risanamento e riforme. Sarebbe un grande pericolo, ha aggiunto, se il consolidamento venisse messo in discussione.