Roma – Settimana densa di aste per l’Italia. Oggi il Tesoro è tornato sul mercato collocando BTP indicizzati all’inflazione europea per un ammontare di 750 milioni di euro. E’ stata emessa di fatto la ventesima tranche del Buono 15 settembre 2019 al massimo dell’offerta, visto che l’offerta oscillava tra EUR500,0 mln e EUR750,0 mln.
I rendimenti si sono attestati al 4,29%, in deciso rialzo rispetto al 2,07% dell’asta di febbraio e in crescita anche rispetto al 4,51% registrati nel mercato secondario prima dell’emissione. La domanda è stata decisamente solida, con il rapporto bid-to-cover che si è attestato a quota 2,1, rispetto al rapporto ben inferiore, pari a 1,5, dell’asta precedente.
In ogni caso, secondo la divisione di ricerca di Unicredit: “trattandosi di uno strumento poco legato al ‘rischio Paese’ e di un ammontare contenuto, gli operatori non guardano con particolare timore al collocamento, tendendo invece già a posizionarsi in vista di quello a medio-lungo di domani”, quando l’Italia emetterà bond per un valore di 9 miliardi di euro.
Nel frattempo, sul mercato dei titoli di stato italiano, i rendimenti a 10 anni si attestano al 5,590%, lo spread BTP/Bun a 363 e i cds, che misurano il rischio Italia, a 462 punti. Nel commentare la performance dei bond Aman Bansal, Jamie Searle e Peter Goves, strategist del mercato del reddito fisso, hanno scritto in una nota agli investitori -riportata da Bloomberg – che i bond italiani non dovrebbero “subire una correzione significativa” dal recente scivolone, almeno “fino a quando una soluzione concreta alla crisi dei debiti sovrani europei sia adottata”.
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