Roma – L’Italia scala una delle classifiche dell’Ocse, ma non e’ motivo di vanto. Si parla di quella relativa al peso delle tasse sui salari. La differenza tra quanto pagato dal datore di lavoro e quanto effettivamente finisce in tasca al lavoratore, Il cosiddetto cuneo fiscale, nel nostro paese e’ al 46,9%.
Lo rileva l’Ocse nel rapporto ‘Taxing Wages’ sul 2010. Con il sistema tedesco gli italiani risparmierebbero 1.400 euro l’anno in termini di entrate complessive.
Il debito pubblico italiano invece quest’anno salira’ al 121,1% (dal 119,1% del 2010) per poi scendere al 120,5% nel 2012. E’ la stima dell’Ocse contenuta nell’ultimo Rapporto sull’Italia. Il deficit, invece, quest’anno si attestera’ al 3,9% per poi diminuire al 2,6% nel 2012. Per quanto riguarda l’inflazione crescera’ al 2,4% (dall’1,6% del 2010) nel 2011 per poi calare all’1,7% l’anno prossimo.
L’onere del fisco nel nostro paese è aumentato di 0,4 punti percentuali rispetto al 2009, quando si attestava al 46,5 per cento. Nella classifica dei Paesi membri dell’Ocse, aggiornata alla fine dello scorso anno, l’Italia sale dal sesto al quinto posto per peso fiscale sugli stipendi, sorpassando l’Ungheria (46,4 per cento), ma restando dietro a Belgio (55,4 per cento), Francia (49,3 per cento), Germania (49,1 per cento) e Austria (47,9 per cento).
I salari italiani restano sotto la media Ocse (siamo al 22esimo posto), mentre il peso del fisco continua ad aumentare. In particolare, segnala il rapporto ‘Taxing wages’ dell’organizzazione parigina, nel 2010 lo stipendio medio netto di un single senza figli a carico e’ risultato pari a 25.155 dollari, al di sotto sia della media dell’area (26.436 dollari) sia di quella dell’Unione europea a 15 (30.089 dollari). Un dato che colloca l’Italia al 22esimo posto, uno sopra quello del 2009 recuperato grazie al sorpasso sulla Grecia. Il salario lordo si attesta invece a 35.847 dollari, leggermente sopra la media Ocse pari a 35.576 dollari ma ben al di sotto di quella europea pari a 42.755 dollari. In questo caso l’Italia e’ 19esima.
A salire e’ intanto il peso delle tasse sui salari. Nel 2010 il cuneo fiscale, la differenza cioe’ tra quanto percepito dal lavoratore e quanto effettivamente pagato dal suo datore di lavoro, sempre per un single senza figli, e’ salita dal 46,5% al 46,9%, collocando l’Italia al quinto posto. L’Italia supera cosi’ in classifica l’Ungheria al 46,4%, e si colloca alle spalle di Austria (47,9%), Germania (49,1%), Francia (49,3%) e Belgio (55,4%). La media Ocse e’ pari al 34,9%.
Peggio, in proporzione, vanno le cose in Italia per un lavoratore sposato con due figli. In questo caso il cuneo fiscale pari al 37,2% colloca l’Italia al terzo posto, dietro soltanto a Belgio (39,6%) e Francia (42,1%), a fronte di una media Ocse pari al 24,8%.
L’Italia resta dunque in fondo alla classifica Ocse sui salari, ma sale dal 23° al 22° posto superando la Grecia. Il salario netto medio di un single senza figli a carico in Italia è stato di 25.155 dollari nel 2010. La cifra è inferiore sia alla media Ocse (26.436 dollari), che a quella dell’Ue a 15 (30.089). Il salario lordo è stato invece di 35.847 dollari, lievemente superiore alla media Ocse (35.576) ma inferiore a quella europea (42.755). In questa classifica l’Italia è al 19° posto.