Italia: popolazione dimezzata nel 2100, slitterà al 25esimo posto tra i grandi dell’economia
Il calo della popolazione non è a quanto pare solo un problema italiano. Dal 1950 la popolazione mondiale è aumentata tra l’1% e il 2% ogni anno. La crescita continuerà e probabilmente raggiungerà il picco nel 2064 a circa 9,7 miliardi, per poi scendere a circa 8,8 miliardi entro il 2100 – circa 2 miliardi in meno rispetto alle stime precedenti, con 23 paesi, fra cui l’Italia, che vedranno ridursi le loro popolazioni di oltre il 50%.
È quanto sottolinea un’analisi pubblicata su Lancet, che intravede per la popolazione mondiale una fase di declino, per la prima volta dalla comparsa dell’Homo sapiens sulla Terra.
Effetti economici
Gran parte del previsto declino della fertilità riguarda in realtà i Paesi ad alta fertilità, in particolare nell’Africa sub-sahariana, dove i tassi dovrebbero scendere per la prima volta sotto il livello di sostituzione, da una media di 4,6 nascite per donna nel 2017 a solo 1,7 nel 2100. Ma nel frattempo si prevede comunque che la popolazione dell’Africa sub-sahariana triplicherà nel corso del secolo, per via anche di fattori come il calo della mortalità.
Le politiche di immigrazione liberale “potrebbero aiutare a mantenere la dimensione della popolazione e la crescita economica anche se diminuisce la fertilità”. Ma gli autori avvertono che la risposta al declino della popolazione “non deve compromettere i progressi sulla libertà e sui diritti riproduttivi delle donne”.
“Questo studio – osserva Murray – offre ai governi di tutti i Paesi l’opportunità di iniziare a ripensare le loro politiche in materia di migrazione, forza lavoro e sviluppo economico per affrontare le sfide poste dal cambiamento demografico”. “Il declino della popolazione può essere positivo per la riduzione delle emissioni di carbonio e il minore stress sul sistema alimentare – spiega Stein Emil Vollset, autore dell’articolo – Ma i nostri risultati suggeriscono che il calo del numero di soli adulti in età lavorativa ridurrà i tassi di crescita del Pil e potrebbe determinare importanti cambiamenti nel potere economico globale entro fine secolo. La risposta al declino della popolazione diventerà probabilmente una preoccupazione politica prioritaria in molte nazioni”.