ROMA (WSI) – Recessione confermata in Italia e attività manifatturiera al palo in Eurozona. Le notizie sono una duplice scure che si abbatte sui mercati, appesantendo il clima.
Nel terzo trimestre il Pil italiano è rimasto ancora in territorio negativo, mentre le contrazioni dell’industria manifatturiera nelle tre principali economie dell’area della moneta unica, Germania, Francia e Italia, hanno fatto scendere l’attività del settore in bilico tra contrazione ed espansione.
Come già preventivabile peraltro, il prodotto interno lordo di Roma, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è calato dello 0,1% rispetto al trimestre precedente e dello 0,5% nei confronti del 2013.
Nel comunicare i dati, l’Istat ha rivisto al ribasso la variazione tendenziale del Pil rispetto alla stima preliminare diffusa lo scorso 14 novembre.
La spesa delle famiglie è cresciuta dello 0,1%. Sono aumentati gli acquisti di beni durevoli (+1,9%) e di beni semidurevoli (+1,1%), mentre hanno registrato una contrazione dello 0,1% sia quelli di beni non durevoli, sia quelli di servizi.
L’attività manifatturiera dell’area euro resta sempre stagnante, con l’indice PMI che in novembre è sceso a 50,1, ovvero a un passo dalla fase di contrazione.
Il sondaggio dei direttori d’acquisto è l’ennesima prova che l’economia del blocco continua a navigare in acque agitate.
Mentre la Spagna prosegue nella sua rinascita, il settore delle fabbriche tedesche si è contratto, a dimostrazione delle difficoltà che sta incontrando dall’estate la maggiore economia della regione.
Il PMI dell’industria tedesca è scivolato in area 49,5, con le società del settore che hanno riportato il maggiore calo in nuovi ordini in quasi due anni di tempo. È la prima volta in 17 mesi che il PMI manifatturiero cala sotto i 50 punti.
L’esito del sondaggio PMI si basa sulle interviste condotte presso migliaia di aziende in otto paesi della regione, cinque dei quali hanno riportato una contrazione dell’attività in novembre: è la percentuale più alta da luglio 2013.
Gli ordini all’industria sono calati, mentre la produzione è cresciuta a un ritmo più lento del mese precedente e l’occupazione è rimasta pressoché invariata.
(DaC)