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Italia: “record disoccupazione in 2014, fino al 12,7%”

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ROMA (WSI) – Il tasso di disoccupazione italiano balzerà al record del 12,7% nel 2014. E’ quanto prevede l’ Istat, precisando che l’indicatore salirà dal 12,2% del 2013.

Nelle Prospettive per l’economia italiana nel 2014-2016, l’Istituto precisa che la disoccupazione inizierà a calare a partire dai prossimi anni, sia nel 2015 (al 12,4%) che nel 2016 (al 12%).

Le unità di lavoro si dovrebbero ridurre dello 0,2% nel 2014 per poi aumentare dello 0,6% nel 2015 e dello 0,8% nel 2016.

Sulla moderata ripresa dei consumi prevista dall’Istat, nel 2014, avranno un “effetto minimale” gli 80 euro in più in busta paga previsti per alcune fasce di reddito dal governo Renzi. L’Istat parla di “minima spinta”, comunque in senso positivo.

Di fatto, l’Istat prevede che, nel 2014 e dopo tre anni di continui cali, la spesa delle famiglie salirà dello 0,2% (dopo il crollo -2,6% nel 2013. Nel 2015 crescerà dello 0,5% e nel 2016 dell’1%.

L’aumento dei consumi, quest’anno, “sarebbe sostenuto prevalentemente da un incremento del reddito disponibile nominale, in parte alimentato dalle misure fiscali a favore dei redditi da lavoro dipendente. Il reddito disponibile è previsto crescere in misura superiore all’inflazione al consumo e il potere d’acquisto delle famiglie tornerebbe a migliorare per la prima volta dal 2007”, ha sottolineato l’Istat.

Crescita Pil attesa a +0,6% nel 2014, grazie agli investimenti. Secondo le previsioni dell’Istat, infatti, quest’anno è attesa “una ripresa significativa” degli investimenti (+1,9%) che si consoliderebbe nel 2015 (+3,5%) e nel 2016 (+3,8%).

Sull’inflazione, l’Istat sottolinea che nei prossimi mesi ci dovrebbe essere una moderata ripresa, ma che nel 2014 il tasso dovrebbe mantenersi sotto l’1%.

Verso la fine del 2014, la risalita si farebbe “più apprezzabile”.

“Nella media di quest’anno, l’inflazione risulterebbe inferiore al punto percentuale, con un aumento del deflatore della spesa delle famiglie residenti pari allo 0,7% (in riduzione di 6 decimi di punto percentuale rispetto al 2013). Nel 2015 si dovrebbe concretizzare una ripresa relativamente più significativa della dinamica dei prezzi, con una crescita del deflatore della spesa delle famiglie pari in media d’anno all’1,3%. La tendenza proseguirebbe anche nel 2016 (1,6)”