ROMA (WSI) – Dentro Enel, fuori Eni, via libera per le Ferrovie dello Stato. La strada verso le privatizzazioni, ricca di ordini e contrordini, assomiglia sempre piu’ a una via crucis, scrive il CorrierEconomia aggiungendo come ne sa qualcosa il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, che in pochi mesi “ne ha vissute di tutti i colori”.
Sono partite le lettere alle banche d’affari per raccogliere le offerte sul collocamento di circa il 5% di Enel entro il 2015. Un mandato che, spiega il settimanale, e’ stato accolto con perplessita’ da buona parte dei banchieri perche’ il tempo indicato per la chiusura dell’operazione e’ troppo lungo e rende difficile assumere impegni sulle condizioni dell’offerta. Polemiche -per il momento dietro le quinte- riguardano anche le prime mosse sulle Ferrovie.
Mercoledi’ scorso, continua il giornale, si e’ tenuto presso il ministero dell’Economia il primo incontro. Erano presenti otto banche d’affari, ma brillavano le assenze di Goldman Sachs, Jp Morgan, Morgan Stanley che ovviamente non hanno gradito. La motivazione, rispedita la mittente dagli interessati, e’ che non erano state invitate in mancanza di loro proposte specifiche. Quanto poi alla decisione di rinviare a data da destinarsi un ulteriore collocamento di quote Eni, al di la’ delle posizioni ufficiali -sottolinea il settimanale- ci sarebbero almeno due considerazioni: il fattore inchieste giudiziarie e i rischi legati alla diminuzione della quota di controllo del gruppo petrolifero.
(Dow Jones)