MILANO (WSI) – L’unica certezza delle prossime elezioni italiane è l’incertezza. Un gioco di parole che fotografa in pieno il clima che si respira alla vigilia del voto domenica prossima 4 marzo.
Gli ultimi sondaggi hanno parlato di un parlamento sospeso, in cui nessun partito otterrà la maggioranza per governare da solo, anche se storicamente i sondaggi in Italia sono state storicamente fuorvianti.
La coalizione più forte è quella tra il centro-destra con Forza Italia, guidata dall’ ex Primo Ministro Silvio Berlusconi, e la Lega Nord, partito anti- migranti e anti- sistemico, anche se in base i sondaggi suggeriscono che non otterrà seggi sufficienti per formare un governo di maggioranza. L’amministratore delegato di Neptune Investment Management Robin Geffen e il CIO James Dowey hanno segnalato gli ampi rischi legati alle elezioni italiane, a causa del legame tra la politica anti-sistemica in Europa e lo smembramento dell’ euro. In particolare Geffen ha avvertito che la presenza di un partito anti-sistemico all’interno di una coalizione è ad alto rischio perché durante i periodi di non crescita la coesione sociale è vitale, cosa che un partito estremo non può dare.
Lorenzo Codogno, economista di LC Macro Advisors, lo ha detto apertamente alla Cnbc:
“L’esito delle elezioni italiane rimane molto incerto”.
In una nota ha indicato come l’Italia sia diventata la più euroscettica di tutte le nazioni della zona euro e l’immigrazione è diventata il tema principale di questa attuale campagna politica. La fragilità dell’ economia italiana è il motivo per cui questa elezione è così diversa da quella tedesca e per cui molti analisti hanno individuato in questo voto all’inizio dell’ anno un importante fattore di rischio per il 2018.
Nel 2017 il disordine politico tedesco ha causato poco disagio ai mercati borsistici europei, ma l’ Italia ha una prospettiva diversa. Da qui UBS, banca piuttosto ottimista a seguito di queste elezioni, ha lanciato un avvertimento agli investitori azionari: “non può escludersi del tutto il rischio di coda”, che potrebbe innescare un 10-15 per cento di ribasso per le azioni italiane rispetto ad altri benchmark in Europa.
Se lo spread scende ad un risultato apprezzabile, le azioni italiane dovrebbero fare relativamente bene e viceversa se aumenta, ha detto il team di analisti della banca in una nota. Ma come rivela la Cnbc, lo spread sta già aumentando prima della votazione. Reuters ha osservato venerdì che i rendimenti obbligazionari italiani a 10 anni sono aumentati di 10 punti base la scorsa settimana, lasciando il divario tra quelli di riferimento tedeschi a circa 140 punti base, il più ampio da gennaio.
Nel grafico l’andamento Spread dal governo Prodi nel 2007 a quello di Monti nel 2013