NEW YORK (WSI) – Oltre agli elevati livelli di debito e deficit, l’euroscetticismo è l’altra grande sfida dell’Europa.
I continui problemi economici che continuano ad affossare alcuni paesi dell’Eurozona alimentano malumori e frustrazioni, tanto che ormai sono anni che secondo molti europei il vero dramma è proprio l’esistenza dell’euro. L’Eurozona viene sempre più vista come una trappola di austerity, un insieme di paesi che prendono decisioni per soddisfare e rispettare i diktat di Bruxelles.
Un grafico mette in evidenza la crescente popolarità di quei partiti che sostengono che la migliore soluzione sarebbe smettere di fare i compiti a casa imposti da un’Ue germano centrica, e riacquistare la propria sovranità nazionale accettando semplicemente il default, dunque dichiarando l’incapacità di onorare i propri debiti.
Un sondaggio messo a punto a novembre da Metroscopia, Piepoli, Metron descrive la situazione in Spagna, Italia e Grecia, e il successo di quei partiti che sono a favore dell’opzione default. Spicca in Italia il Movimento 5 Stelle.
Nel parlare del fenomeno Beppe Grillo Martin Armstrong di Armstrong Economics, Forecasting the World (sede in Svizzera) sottolinea che “l’Italia è in guerra con la Banca centrale europea”, e aggiunge che il “piano dell’euro si è dimostrato un disastro” e che di fatto ci troviamo in un punto di non ritorno”. (Lna)