Il debito finanziario dei comuni ha superato nel 2009 i 62 milardi di euro e cresce limitatamente rispetto al precedente esercizio. Più spinta è la crescita del debito delle province che raggiunge quasi 11,5 milardi.
E’ quanto emerge dalla Relazione finanziaria dlela Corte dei Conti. La sostenibilità del debito, considerando sia il peso degli interessi che quello delle quote capitale – sottolinea la relazione – risulta nel complesso dei comuni critica, in quanto parte dell’onere è coperto con risorse di natura straordinaria.
Gli enti in disavanzo nel 2008 sono di numero crescente (da 63 a 82 enti) rispetto agli esercizi precedenti e l’ammontare del disavanzo complessivo aumenta di oltre il 20%. La situazione non appare nel complesso incoraggiante, risultando in aumento gli enti interessati e le situazioni di alcuni di essi appaiono allarmanti.
Nel 2009 l’importo dei debiti fuori bilancio è in aumento, ma tale andamento sconta la non completezza degli enti interessati alle rilevazioni. La patologia dei debiti extra bilancio – sottolinea la Corte dei Conti – rischia di diventare un evento fisiologico, anche se la recente normativa ha posto limitazioni all’uso dello strumento e l’obbligo di denuncia alle procure della Corte dei conti.
Diverso il caso per la Regioni. La Corte dei Conti segnala infatti che il risultato delle Amministrazioni regionali con riferimento all’indebitamento netto rispetto al PIL è risultato positivo, infatti tale indicatore scende dallo 0,3% del 2008 allo 0,15% del 2009. Le spese complessive (al netto di una operazione contabile tra Stato e Regioni) sono cresciute nell’anno dello 0,8% (contro il 7% dell’esercizio 2008). Le spese correnti permangono in crescita (+2,6%), ma con una dinamica più contenuta rispetto al biennio precedente. Nell’ambito della spesa corrente la maggior crescita si registra nella spesa per consumi intermedi (+4,7), mentre diminuisce la spesa per interessi.