ROMA (WSI) – Marzo è stato un altro mese negativo per i consumi al dettaglio. Le vendite hanno infatti registrato una flessione pari a -0,1% su base mensile destagionalizzata.
È la seconda contrazione mensile consecutiva, in un settore – quello delle attività commerciali – che fa ancora fatica penalizzato dalla situazione lavorativa precaria di molti italiani e da un potere d’acquisto decimato delle famiglie.
In media nel primo trimestre del 2015, riporta sempre Istat, il risultato è invece invariato rispetto al trimestre precedente. L’indice grezzo ha riportato un incremento delle vendite di prodotti alimentari dell’1,2%, mentre i prodotti non alimentari segnano una diminuzione dello 0,1%.
Andando a vedere le singole componenti, i cali di marzo sono grossomodo generalizzati. A tenere bene sono infatti quasi esclusivamente medicinali ed elettrodomestici. La flessione più accentuata è quella dei prodotti per la casa (-3,2%), male hanno fatto anche le calzature (-1,2%) e l’abbigliamento (-1%).
Variazione positiva dello 0,8% a marzo per le vendite delle imprese della grande distribuzione e diminuzione dell’1,2% per quelle delle imprese operanti su piccole superfici.
Nella grande distribuzione le vendite aumentano, in termini tendenziali, dell’1,6% per i prodotti alimentari, mentre diminuiscono dello 0,2% per quelli non alimentari. Nelle imprese operanti su piccole superfici le vendite segnano variazioni negative dell’1,9% per gli alimentari e dello 0,9% per i non alimentari.
(DaC)