Roma – A luglio le vendite al dettaglio sono diminuite dello 0,1% rispetto a giugno e del 2,4% rispetto a luglio 2010. Lo rileva l’Istat, spiegando che si tratta del dato tendenziale peggiore dal gennaio 2010.
Si riduce la spesa per i prodotti alimentari ma non si rinuncia al telefonino di ultima generazione all’iPad o ai prodotti di cura della persona come creme e profumi: e’ quanto emerge dagli ultimi dati rilevati dall’Istat sulle vendite al dettaglio di luglio secondo i quali, a fronte di un calo tendenziale per le vendite degli alimentari del 2% si registra un lieve avanzamento per le vendite dei prodotti informatici e di telefonica dello 0,2% mentre per i prodotti di profumeria e cura della persona si registra il calo piu’ contenuto fra l’insieme dei comparti (-1,4%).
Nei primi sette mesi dell’anno i prodotti di profumeria sono gli unici che segnano un aumento (+0,3%) rispetto allo stesso periodo del 2010 a fronte di un calo generalizzato tra i settori e un arretramento dello 0,2% per i prodotti alimentari.
Questo dato, segnala l’Istat, incorpora sia la dinamica delle quantita’ che dei prezzi e quindi a prezzi costanti sarebbe ancora piu’ significativo. Il calo piu’ pesante a livello tendenziale e’ quello per elettrodomestici radio e tv (-7,4%) e per supporti magnetici e strumenti musicali (6,5%) mentre tiene rispetto alla media la spesa per l’abbigliamento (-1,9%) a fronte di un calo complessivo di un calo del 2,4% delle vendite e le calzature e articoli in cuoio con un -1,8%
Arriva intanto il commento di Confesercenti: “Spero che ora sia chiaro – ha sottolineato il presidente della Confesercenti Venturi – che non abbaiavamo alla luna quando di recente abbiamo manifestato la nostra contrarietà all’aumento dell’Iva”. “I conti pubblici devono tornare, ma insistiamo nell’invocare tagli drastici alla rappresentanza istituzionale, non solo al Cnel, agli sprechi ed agli abusi sulla spesa pubblica”, ha concluso Venturi.
Intanto l’Istat ha reso noto anche che, sempre nel mese di agosto, rispetto al mese precedente, le importazioni sono cresciute (+2,3%), mentre le esportazioni sono calate dell’1,1%. Nell’ultimo trimestre la dinamica congiunturale risulta, al contrario, positiva per le esportazioni (+1,2%) e negativa per le importazioni (-2,5%). L’Istat ha aggiunto che la crescita tendenziale è più sostenuta per le esportazioni (+15,1%) che per le importazioni (+10,9%). Il saldo commerciale con i paesi extra Ue è pari a -2,4 miliardi, in lieve contrazione rispetto al deficit di agosto 2010 (-2,5 miliardi). Il deficit del comparto energetico (-4,9 miliardi di euro) è più ampio rispetto a un anno prima (-4,5 miliardi), ma l’avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici cresce dai 2 miliardi di agosto 2010 ai 2,5 miliardi di agosto 2011.