ROMA (WSI)- “Emergenza liquidità per l’Italia. A lanciare l’allarme è Marcella Panucci, direttore generale di Confindustria, che mette in evidenza la situazione disperata in cui versa il tessuto imprenditoriale italiano, con le banche che continuano a fare pochissimo per risollevare i fondamentali dell’economia reale.
Panucci afferma che una impresa su tre non dispone della liquidità necessaria per operare e va in crisi a causa della”carenza di fondi nel breve termine”. Tanto che nell’arco di cinque anni, esattamente tra il quarto trimestre del 2007 e il quarto trimestre del 2012, i fallimenti delle aziende sono raddoppiati.
“È in corso la terza ondata di credit-crunch, dopo quelle del 2007-2009 e quella del 2011-2012”, ha detto, precisando che “un terzo delle imprese ha liquidità insufficiente rispetto alle esigenze operative. Imprese con progetti di investimento validi, quindi con attese di fatturato tali da poter pagare il servizio del debito, vanno in crisi per carenza di fondi nel breve termine”.
La scarsità di fondi, ha aggiunto, “contribuisce all’aumento dei fallimenti: 3.596 nel quarto trimestre 2012 contro i circa 1.800 nel quarto trimestre del 2007”.
Proprio nella giornata di ieri Mario Draghi, numero uno della Bce, ha strigliato le banche, affermando che i prestiti non sono erogati a tassi ragionevoli. Ancora prima, il banchiere aveva sottolineato che gli istituti hanno paura di prestare i soldi all’economia.
Ma il vero motivo sarà la forte esposizione che le banche italiane continuano ad avere sui BTP e dunque sul debito pubblico italiano?