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Italiani pazzi per l’hi-tech Usa, Amazon il titolo più desiderato

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Gli investitori italiani sono pazzi dei titoli azionati dell’hi -tech Usa. E in particolare di Amazon, visto come il più allettante nel panorama azionario globale e su cui vorrebbero investire in vista di cospicui ritorni. Il titolo della società di Jeff Bezos, secondo una ricerca condotta da Invezz.com che ha analizzato i dati delle analisi online di Ahrefs.com, è quello che più di tutti è oggetto di ricerche su Internet con una media mensile di 18.500 ricerche al mese. Una scelta controcorrente rispetto alla media degli investitori europei, che preferiscono  Tesla.

Dopo Amazon, nella top ten solo due italiane, Unicredit e Saipem

Gli italiani, come dicevamo, quando si tratta di investire guardano al settore hi-tech Usa come quello più allettante. Basta guardare la classifica dei primi dieci titoli più ricercati online per rendersi conto che a spiccare sono i big della tecnologia a stelle e strisce.

Dopo Amazon, Microsoft è al secondo posto con 11.800 richieste online al mese, seguito a ruota da AT&T che riceve una media di 9.800 ricerche online ogni mese. Nella parte alta della top ten, c’è spazio anche per Tesla, Facebook e Verizon. Si deve scorrere la classifica fino al settimo posto per trovare traccia del primo gruppo italiano, ovvero Unicredit. Che rientra con Saipem (al nono posto), nei primi dieci posti.

Nella classifica dei più ricercati, c’è spazio anche per l’america Apple e la cinese Alibaba.

 

Considerando che l’investimento in azioni può essere un pilastro chiave nella costruzione della ricchezza personale, Invezz.com ha intervistato 1.631 italiani indecisi per scoprire che cosa li avrebbe spinti a sbarcare sul mercato azionario:

• Acquisire maggiori conoscenze sugli investimenti (76% degli intervistati)
• Ridurre le spese non essenziali in modo da avere più soldi disponibili per gli investimenti (65%)
• Accettare la presenza di “rischi” associati all’investimento (69%)
• Avere aiuto o guida da un professionista degli investimenti (62%)
• Essere meno scoraggiati dalla speculazione negativa del mercato azionario (34%)