Gli italiani si scoprono più ottimisti e hanno più fiducia nel futuro che nel presente il che li porta a fare progetti per la propria famiglia e, in particolare, vedono nel risparmio la soluzione per mettersi al sicuro e per far fronte ad emergenze.
Questa la fotografia che scatta l’ultima edizione (autunno 2019) dell’Osservatorio semestrale, a cura di ANIMA Sgr, in collaborazione con la società di ricerche di mercato Eumetra Mr.
L’analisi, svolta ad ottobre 2019 attraverso questionari via Web, si propone di indagare sui comportamenti finanziari delle famiglie italiane in funzione dei loro progetti – è stata condotta su un campione di 1.028 adulti “bancarizzati” (cioè titolari di un conto corrente bancario o libretto bancario/postale), con accesso al web, rappresentativo di circa 35 milioni di persone.
All’interno di questo bacino il 50%, oltre ad essere “bancarizzato”, è anche investitore.
Italiani progettano di più e scelgono il risparmio
Ebbene dall’Osservatorio emerge une lieve crescita, rispetto a sei mesi fa, della progettualità degli italiani, e anche se il sentiment rilevato non è particolarmente ottimista sulle prospettive a breve termine del nostro Paese, comunque si progetta e si ha una visione del “particolare” migliore di quella del mondo intorno.
Sono 33 milioni gli italiani che hanno progetti di carattere economico (da 32 a maggio), ciascuno, in media, con 2,8 progetti (dai 2,5 di maggio).
Tra le tipologie di progetto vincono quelli di risparmio per finalità di sicurezza o emergenze (indicato dal 51% dei bancarizzati e dal 55% degli investitori). L’esigenza di costruirsi una pensione integrativa, ovvero il cosiddetto “rischio longevità”, invece, oggi non preoccupa più di tanto (come progetto specifico è rilevante soltanto per il 19% dei bancarizzati e per il 26% degli investitori), ma viene ancora visto come una questione da affrontare in avanti nel tempo.
In cima alle preferenze degli investitori troviamo i prodotti finanziari mentre cala significativamente la scelta della liquidità sul conto corrente (dal 31% al 25%). Nel complesso, gli investitori sono abbastanza soddisfatti e un po’ più soddisfatti di sei mesi fa, compliace l’andamento positivo dei mercati nel 2019.
ESG: in crescita la conoscenza del tema
Infine l’Osservatorio rivela un aumento della sensibilità per i rischi legati ai cambiamenti climatici e aumenta anche, rispetto a sei mesi fa, la conoscenza (dichiarata) delle tematiche ESG (Environment, Social, Governance): due investitori su tre ne hanno sentito parlare.
Ma come variano scelte e atteggiamenti in funzione della personalità finanziaria degli intervistati? Questi sono stati invitati ad auto-classificarsi in uno di quattro profili: Guardiani, Idealisti, Razionali, Attivi2.
Di fronte all’interrogativo su che cosa fare per cercare rendimento in alternativa ai BTP, il campione complessivo e i sottogruppi Guardiani, Idealisti, Razionali, preferiscono “lasciare tutto sul conto corrente” mentre gli Attivi indicano come prima scelta quella di “investire una parte in azioni”.