Come ogni anno giunge puntuale la classifica degli uomini più ricchi del mondo, compilata dalla rivista americana Forbes. A livello globale, viene confermato l’avvicendamento al vertice fra Bill Gates, fondatore di Microsoft, e Jeff Bezos.
Per la prima volta è il ceo di Amazon a trovarsi in cima alla lista di Forbes, con un patrimonio di 112 miliardi di dollari. Tuttavia il divorzio con la moglie potrebbe costargli molto caro. Chiude il podio l’oracolo di Omaha, Warren Buffett (patron di Berkshire Hathaway).
Passiamo alla classifica italiana. In vetta troviamo l’ad di Ferrero, Giovanni Ferrero, erede dello storico patron, Michele Ferrero. L’azienda (peraltro una private company) è da tempo valutata come una delle imprese italiane con la migliore reputazione nel mondo. Giovanni Ferrero, con un patrimonio di 23 miliardi di dollari e 37esimo nella classifica generale.
Scendendo alla 45esima posizione dei più ricchi scorgiamo il secondo nome italiano. È quello del fondatore di Luxottica, Leonardo Del Vecchio. Patrimonio: 21,2 miliardi di dollari.
Italiani più ricchi: dopo Del Vecchio il vuoto
L’italiano successivo compare solo in 127esima posizione. Stefano Pessina, ad di Wallgreens Boots Alliance può comunque vantare un patrimonio di 12 miliardi di dollari. Lo stilista Giorgio Armani, con 8,9 miliardi di dollari occupa la 174 posizione globale.
Quinto tra gli italiani più ricchi nel 2018 è l’ex premier Silvio Berlusconi, con un patrimonio stimato a 8 miliardi di dollari. A livello globale il tycoon dei media italiano si piazza alla posizione 190. Nell’ultimo anno di governo completato, il 2010, il patrimonio berlusconiano stimato da Forbes era di 9 miliardi. Allora Berlusconi senior era 74esimo nella classifica globale.
Seguono nell’ordine, Massimiliana Landini Aleotti (gruppo farmaceutico Menarini) con 7,9 miliardi, i fratelli Perfetti (Perfetti Van Melle) con 6,6 miliardi, i fratelli Rocca (Technit) 4,9 miliardi, Giuseppe De’Longhi (Delonghi) con 4,3 miliardi e, infine, Renzo Rosso (proprietario del marchio d’abbigliamento Diesel, con 4,1 miliardi.