Negli ultimi cinque anni della serie storica presa in esame dalla Cgia di Mestre, i contribuenti italiani hanno dovuto sborsare nel complesso circa 30 miliardi di euro di tasse in più. Questo non ha corrisposto con un calo del debito e della spesa pubblici nazionali e non ha nemmeno portato a un grande miglioramento dei servizi statali e locali.
I dati diffusi dalla Cgia di Mestre mostrano che dal 2010 al 2015 gli italiani hanno dovuto fare fronte a un incremento di tasse, imposte e tributi versati a erario ed enti locali di circa 30 miliardi di euro. Tra le tasse locali (Ici-Imu, Tasi, addizionali Irpef, Irap, etc.) l’aumento è stato dell’8,1% (+7,8 miliardi di euro), mentre le imposte centrali sono salite del 6,3% (Ires, Iva, Irpef).
“Le ragioni della mancata crescita registrata in questi ultimi anni emergono in maniera molto chiara dalla lettura di questi dati”, osserva Paolo Zabeo, coordinatore dell’Ufficio studi della Cgia. “Il forte aumento delle tasse ha condizionato negativamente i consumi, soprattutto delle famiglie, e gli investimenti, soffocando i timidi segnali di ripresa che si sono affacciati in questi ultimi anni. Per tali ragioni, tra il 2010 e il 2015 il Pil è cresciuto tre volte in meno della dinamica delle entrate tributarie. Uno scenario che ha provocato un deciso aumento dell’esclusione sociale e del tasso di disoccupazione, soprattutto tra i giovani e le donne”.
I contribuenti italiani hanno quindi versato 389 miliardi di euro all’erario e 104,4 miliardi a enti locali per un importo complessivo di 493,5 miliardi di euro. Il trend ricalca lo scenario che si prevedeva i cinque anni precedenti al 2010-2015. Tra le principali tasse locali, solo l’Irap è scesa (-3,8 miliardi pari a una variazione del -12%): le altre hanno tutte visto un forte aumento.
Tra le tasse e imposte che hanno registrato i maggiori aumenti nel periodo esaminato, si possono citare l’addizionale regionale Irpef, cresciuta di ben 3,1 miliardi di euro (+39%). Il balzo maggiore è stato registrato nel 2015, quando questa imposta ha garantito ai sindaci un gettito di ben 4,3 miliardi di euro. L’anno scorso nelle casse dei governatori comunali sono finiti ben 11,3 miliardi di euro, con l’addizionale comunale Irpef che è salita di quasi 1,5 miliardi (+52%).