ROMA (WSI) – La riforma della legge elettorale tanto voluta dal premier Matteo Renzi rischia di diventare un boomerang per il leader di un partito in progressivo calo nei sondaggi. Un tempo saldamente in testa nei sondaggi, figura popolare e guida del primo partito d’Italia nelle opinioni degli elettori, dopo la sconfitta alle elezioni comunali di Roma e Torino la leadership di Renzi nel suo partito e su base nazionale scricchiola.
Il tutto mentre il secondo partito d’Italia, il MoVimento 5 Stelle, si è aggiudicato 19 ballottaggi sui 20 in cui era coinvolto. Un record. Un’altra chiave di lettura del voto delle elezioni amministrative è proprio il risultato del secondo turno. Come al ballottaggio di domenica scorsa, si capisce bene che all’eventuale secondo turno delle elezioni generali – introdotto con l’Italicum – il M5S è avvantaggiato sul PD.
Si è visto bene a Torino, dove il sindaco in carica Piero Fassino era in testa con un ampio margine di vantaggio al primo turno e poi si è fatto recuperare clamorosamente alla seconda tornata elettorale. Dimostrazione che gli elettori dello schieramento di destra hanno votato uniti per Appendino e che qualcuno anche della sinistra ha votato per la neoeletta sindaco.
Ora che il M5S nei sondaggi è salito al 30,9%, a una spanna di distanza dal PD, nel giro di un anno e mezzo, quando si terranno le prossime elezioni sempre che Renzi non cadrà dopo il referendum di autunno sulla riforma costituzionale, il movimento fondato da Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio potrebbe addirittura assicurarsi la maggioranza assoluta (40% dei voti).
Su scala nazionale, il PD è sceso al 31,3% secondo le rilevazioni citate dall’emittente La7, che ha pubblicato i risultati di un sondaggio in cui sono state raccolte le intenzioni di voto di un campione di potenziali elettori se si dovesse andare alle urne oggi.
“Non è un voto di protesta, ma un voto per il cambiamento”, ha dichiarato il presidente del Consiglio nel commentare la vittoria del M5S a Roma e Torino. Appellandosi al “buon senso”, Renzi ha detto che nonostante la sconfitta, inattesa nel capoluogo piemontese ma prevista nella capitale, non è il momento opportuno per pensare a un cambio di direzione del governo.
Virginia Raggi è diventata la prima sindaco donna eletta nei 27 secoli di storia della città e la sua vittoria ha fatto il giro del mondo, conquistandosi le prime pagine dei principali giornali internazionali. In una città stanca dei fallimenti e della corruzione della sua classe politica, i cittadini hanno votato in massa per l’avvocato esponente del M5S. Raggi ha ottenuto il 67,15% dei consensi contro il 32,85% di Roberto Giacchetti del PD.
Italicum, cambiando legge Renzi perderebbe la faccia
Su Twitter l’argomento #Italicum è tra i dieci più popolari della giornata. Sulla piattaforma di microblogging gli utenti si chiedono come potrebbe fare Renzi a cambiare l’Italicum senza perdere la faccia. “L’#Italicum è l’unica legge che può portare il #M5S da solo al governo. Ma come può Renzi cambiarla ora, senza perdere la faccia?” dice Myrta Merlino.
Lucia Di Marco usa toni ancora più duri: “La defenestrazione di Marino,il doppio turno dell’Italicum,il plebiscito su Riforma Costituzionale sintetizzano: suicidio politico di
#Renzi“. “19/20 ai ballottaggi x il#m5s. Adesso l’Italicum diventerà la prima legge elettorale ad essere modificata senza mai essere stata applicata”.
“Il problema dell’Italicum non è che fa perdere il Pd al ballottaggio, semplicemente non lo fa arrivare”, dice Francesco Marchianò. Per l’esponente dell’ala sinistra del partito, Pippo Civati, intervenuto alla trasmissione L’Aria Che Tira su La 7 “l’Italicum va cambiato non perché col secondo turno perde il Pd ma perché non è una buona legge elettorale”.