E’ passata dai 900 milioni di euro dei primi cinque mesi del 2016 a 3,5 miliardi nel 2017. L’Iva evasa scoperta dalla Guardia di Finanza è aumentata del 300%, secondo i dati diffusi oggi, nel 243° anniversario della nascita della Guardia di Finanza, celebrato a L’Aquila.
La Guardia di Finanza ha fatto un bilancio della sua attività nel contrasto dell’evasione dell’imposta sul valore aggiunto. Secondo quando comunicato, l’aumento del 300% è da ricondursi anche al piano “Omesse comunicazioni Iva” che il Corpo sta implementando su tutto il territorio nazionale e diretto a tutti gli operatori che non hanno risposto o non si sono ravveduti all’invito di regolarizzare la propria posizione fiscale.
Nei primi cinque mesi del 2017 sono aumentati anche i casi di evasione fiscale internazionale: sono stati 339, cresciuti del 67% rispetto allo scorso anno. Residenze fittizie, occultamento di patrimoni e di disponibilità all’estero e manovre simili fatte con lo scopo di portare fuori dall’Italia i redditi realizzati qui.
Sono anche aumentati i sequestri a soggetti fiscalmente pericolosi ai sensi delle norme antimafia applicate ai reati fiscali: 290 milioni di euro contro i 97,5 dello scorso anno. Significa una percentuale di +198. Sono sempre di più anche i datori di lavoro verbalizzati per manodopera in nero o irregolare (aumentati del 54%) e i responsabili arrestati per reati fiscali (+27%). Salito del 25% anche il numero delle verifiche e dei controlli conclusi dalla Guardia di Finanza.