Società

Iva: norma anti evasione si può fare, governo avrà 900 milioni

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ROMA (WSI) – Separare i pagamenti nelle transazioni con la pubblica amministrazione si può fare e probabilmente si farà. Il via libera della Commissione Ue allo schema proposto dall’Italia consentirà al governo di racimolare oltre 900 milioni di entrate tributarie in più.

La notizia è stata data dal portavoce del commissario Ue Pierre Moscovici, che ha spiegato come ora la parola passi al Consiglio europeo per la decisione finale.

In base alla norma dello split payment, che fa parte della legge di Stabilità, le amministrazioni pubbliche pagano al fornitore la somma dovuta, ma versano l’Iva direttamente all’erario statale.

La norma è stata inserita dal governo in un maxi pacchetto contro l’evasione fiscale che ha un valore complessivo nel 2015 di 3,5 miliardi.

Alcune settimane fa Bruxelles aveva bocciato un’altra misura che fa parte del pacchetto: l’estensione del reverse charge alla grande distribuzione.

Il problema che si pone, secondo l’Associazione Nazionale delle Imprese Edili Manifatturiere (ANIEM), è che per le imprese che hanno come principale committente la Pubblica Amministrazione la misura rappresenta un ennesimo ostacolo per un settore già in gravi difficoltà.

“È assurdo – dice il presidente di ANIEM Dino Piacentini – privare tutti di una importante risorsa di liquidità, per evitare che alcuni di questi evadano, quando si potrebbero facilmente individuare i singoli evasori e sanzionarli direttamente trattenendone il credito”.

Per Piacentini anziché ‘punire’ tutti indistinatamente sarebbe stato meglio identificare i singoli evasori e “sanzionarli direttamente trattenendone il credito”.

“È una misura che non va certo nella direzione di incentivare le aggregazioni e le reti tra imprese. Basti pensare che solo nel 2015, lo Split, comporterà per il nostro Consorzio una perdita di liquidità di circa 1 milione di euro”.

(DaC)