Il mercato si sta occupando di qualcosa che non si è mai visto prima e ciò preoccupa uno dei banchieri più importanti del mondo, Jamie Dimon.
Il presidente e amministratore delegato di J.P. Morgan Chase è notoriamente rialzista sull’economia statunitense, che è nelle ultime fasi di una delle espansioni più lunghe della storia. Ma quando nel corso di un’intervista alla CNBC gli è stato chiesto qual è il rischio più grande per l’economia, Dimon ha avuto due risposte.
In primo luogo, la disputa commerciale degli Stati Uniti con la Cina, se si intensifica in una guerra a pieno titolo, cancellerebbe gran parte dei progressi compiuti dall’amministrazione. E poi c’è l’esaurirsi di alcuni sforzi senza precedenti fatti da parte delle banche centrali di tutto il mondo un decennio dopo la crisi finanziaria del 2008. E’ il quantitative easing che la Federal Reserve e altre banche centrali hanno deciso di acquistare miliardi di dollari di titoli di Stato e altri titoli per contribuire a riportare l’economia in salute, ma ora stanno iniziando a invertire la rotta. Dimon dice di essere preoccupato per ciò che accadrà quando questo sforzo verrà esaurito. Dimon ha anche precedentemente avvertito della possibilità che la Fed dovrà aumentare i tassi di interesse più velocemente del previsto, frenando la crescita. A questo rischio si aggiunge il fatto che l’amministrazione USA sta valutando l’opportunità di imporre un altro ciclo di dazi su 200 miliardi di dollari di merci cinesi.
In sostanza secondo l’AD di JP Morgan, il mercato non aveva mai visto questa attività di acquisto di obbligazioni, chiamata quantitative easing, e non ha mai visto un periodo di inversione di rotta che potrebbe significare incertezza.
“Non voglio spaventare il pubblico, ma non abbiamo mai avuto QE. Non abbiamo mai avuto l’inversione di tendenza. I regolamenti sono diversi. La politica monetaria è diversa. I governi hanno preso in prestito troppo debito, e la gente può farsi prendere dal panico quando le cose cambiano”.