Ci deve essere un motivo se Jamie Dimon, con un patrimonio da 1,7 miliardi di dollari, non fa altro che mietere successi. Non tutto è spiegabile dalla sua leadership, nonostante sia stata talmente autorevole da far raddoppiare il potenziale di una banca che già nel 2008 era diventata la prima banca nazionale a livello di fatturato. Il (vero) segreto del suo successo sta nelle sue abitudini mattutine. Ecco quali sono.
Il segreto di Jamie Dimon
Se leadership e carisma hanno avuto un ruolo fondamentale del definire i suoi più grandi successi professionali, Jamie Dimon deve molto anche al suo modo di vivere la giornata. La disciplina è tutto, e questo l’ha capito nel periodo di transizione tra Weill e JPMorgan Chase. In quei 16 mesi di stop dalle sue attività lavorative, Dimon ha appreso l’arte della boxe e affinato la lettura delle più grandi opere di Shakespeare.
A colpire, però, è la sua abitudine ad alzarsi tutte le mattina alle 5 del mattino, e di accompagnare le due ore di “libertà” ad una vorace lettura. Abitudine nemmeno troppo rara tra i vari CEO americani. Come ricorda il Financial Times, i CEO di maggior successo si alzano non più tardi delle 6 del mattino. Addirittura personaggi come Indra Nooyi (Pepsi), Mellody Hobson (Ariel Investment) o Tim Cook (Apple) arrivano ad alzarsi alle 4 del mattino. Casi rari di “dormiglioni” sono il CEO di Meta, Mark Zuckerberg, abituato ad alzarti alle 8 del mattino, da eterno universitario.
Una lettura vorace per iniziare la giornata
Nel caso di Jamie Dimon, la lettura è tutto. Le due ore successive alla sveglia sono tutte dedicate alla lettura del The News Daily News e del New York Post.
E così di tutti gli altri principali giornali della capitale finanziaria americana, compresi il Washington Post, il New York Times, il Wall Street Journal, e il Financial Times. Più “tonnellate di altra roba”, tra cui Grant’s Interest Rate Observer, il Gloom, Boom & Doom Report e The Economist, questi ultimi per ovvi motivi di lavoro. I libri, invece, sono riservati alle vacanze.
Fa impressione la quantità di giornali letti, se si pensa che alcune persone, ad esempio Cook di Apple, leggono al massimo le e-mail la mattina presto. Ma non è così assurdo come abitudine, se si pensa che da giovane, dopo essersi laureato alla Browning School, s’è poi laureato in psicologia ed economia presso la Tufts University. Poi due anni di consulenza manageriale e infine la Harvard Business School.
Attività fisica e digiuno
Dopo le letture mattutine, Dimon si dedica alla ginnastica per circa 45 minuti: aerobica, pesi leggeri, stretching, running. In questo non è troppo dissimile da altri CEO, che concentrano gli sforzi profusi per attività fisica durante la mattinata. Colazione verso le 10, con al massimo un uovo sodo. Più stravagante di lui c’è Warren Buffett, a cui piace sorseggiare Coca-Cola alla mattina. Dimon consuma un pasto vero e proprio solo verso mezzogiorno.
Il resto della giornata è dedicata alla gestione di una delle più importanti banche americane. Durante la sua direzione la JPMorgan è passata dal 2006 ad oggi a fatturare da 62 miliardi fino a quasi 120 miliardi di dollari l’anno, con utile netto passato da 14,44 miliardi a circa 30 miliardi l’anno. In realtà, a definire il suo successo, non è solo la gestione della mattinata, ma anche la sua tenacia nel lavoro. E anche una certa resilienza.
Resilienza che gli ha permesso non solo di superare la crisi finanziaria del 2008. Ma anche di saper guardare al futuro con molta prudenza, specie a seguito delle crisi bancarie di inizio anno.