Mentre l’Unione europea insieme a Cina e Russia sta creando un’entità legale per facilitare e legittimare le transazioni finanziarie con l’Iran, una sorta di nuovo ordine mondiale, l’egemonia del dollaro statunitense potrebbe presto finire. L’allarme lo lancia Marko Kolanovic di Jp Morgan dalle pagine di Bloomberg.
“Con le attuali politiche dell’amministrazione americana di unilateralismo, guerre commerciali e sanzioni che stanno colpendo sempre più amici e nemici, sorge la domanda se il resto del mondo debba diversificare lontano dai rischi del dollaro USA e della finanza incentrata proprio sul dollaro”.
In altre parole dice l’analista della banca d’affari la politica estera di Donald Trump isolazionista è una sorta di boomerang per gli USA, “un catalizzatore per la de-dollarizzazione a lungo termine” tra paesi ue e asiatici verso il Medio oriente che hanno a lungo lamentato proprio l’egemonia del biglietto verde. Secondo il Wall Street Journal la decisione di Ue, Cina e Russia di creare uno Special Purpose Vehicle – che aggira il sistema bancario statunitense per le società che cercano di acquistare petrolio iraniano o vendere merci nel Paese mediorientale – è “un affronto diretto alle politiche del presidente Trump sull’Iran e alla sua decisione di ritirare gli Usa dagli impegni presi con l’accordo sul nucleare iraniano” stretto dall’amministrazione Obama. Il rischio concreto è che sia compromesso lo status di riserva globale del dollaro stesso e quindi, da qui l’alert di Jp Morgan, finisca presto la sua egemonia.
“Le politiche unilaterali statunitensi rischiano di avvicinare le maggiori potenze di Cina, Europa e Russia e tale alleanza potrebbe incidere profondamente sul sistema finanziario incentrato sul dollaro”.
Per diversificare dice l’analista è bene guardare all’oro che tende a beneficiare di un biglietto verde più debole e offre una copertura secolare dai rischi di deprezzamento. In più, cosa onda poco, oggi è decisamente economico.