JP Morgan Chase & Co. accelera sul piano di esodo da Londra per il post Brexit. Lo ha confermato Daniel Pinto, numero uno del settore dell’investment banking, in un’intervista a Bloomberg di ieri, ha specificato che la banca americana prevede di spostare centinaia di banchieri da Londra negli uffici di Dublino, Francoforte e Lussemburgo.
“Utilizzeremo le tre banche che abbiamo in Europa come basi per le nostre operazioni”, ha dichiarato Pinto. “Dovremo spostare centinaia di persone nel breve termine per essere pronti per il primo giorno della separazione. Quando i negoziati finiranno, guarderemo i numeri in un’ottica a più lungo termine”.
Quello di Jp Morgan non è un caso isolato. Tutte le maggiori banche internazionali sono al lavoro per spostare alcune divisioni da Londra in nuove o già esistenti sedi all’interno dell’UE dopo che il primo ministro britannico Theresa May ha attivanto l’articolo 50 del Trattato di Lisbona, che innesca i due anni previsti di negoziati per il recesso del Regno Unito dall’Ue.
Prima del referendum di giugno, l’amministratore delegato JPMorgan Jamie Dimon aveva annunciato il trasferimento fino a 4.000 dipendenti in caso di Brexit. A gennaio, il numero uno della banca americana ha aggiunto che il numero poteva essere più elevato – o più basso – a seconda dell’andamento dei negoziati.
“Stiamo pianificando uno scenario in cui non esista un accordo sui passaporti Regno Unito-UE”, ha detto Pinto. Ipotesi tra l’altro che al momento sembra molto probabile alla luce della “hard Brexit” voluta dalla May.